Oltre a ridefinire le questioni finanziarie per ridurre il debito e aumentare le entrate con nuovi contratti di sponsorizzazione, il Barcellona deve fare i conti con la possibilità di dover lasciare a lungo il Camp Nou.

Il Barcellona cerca un tetto. Oltre a quello salariale. Oltre a ridefinire le questioni finanziarie per ridurre il debito e aumentare le entrate con nuovi contratti di sponsorizzazione, il Barcellona deve fare i conti con la possibilità di dover lasciare a lungo il Camp Nou. Lo stadio va ristrutturato presto e bene, ma nel frattempo la squadra deve valutare altri lunghi.

COMPANYS - La scelta potrebbe ricadere sullo stadio Olimpico Lluís Companys che però presenta alcuni aspetti negativi. In primis, le difficoltà logistiche per raggiungere Montjuïc. Fra l'altro la struttura è di proprietà comunale e va adattata alle esigenze del club a cominciare dal manto erboso, non ibrido come quella del Camp Nou e comunque non abbastanza curato per le esigenze di una squadra professionistica di prima divisione. Del resto l'Olimpico è deputato, nella stragrande maggioranza dei casi ad ospitare eventi e concerti. Il che evidentemente non aiuta. L'agenda degli eventi ospitata dal comune dovrebbe essere poi abbinata al calendario del Barcellona, spesso suscettibile di variazioni. Fra l'altro non c'è neanche una metropolitana. Unico lato positivo, la capienza fra i 50mila e i 60 mila spettatori che potrebbe garantire una rotazione fra i soci abbonati.

CRUIJFF - L'alternativa è decisamente più autarchica. L'Estadi Johan Cruyff dove l'accesso al pubblico è assolutamente limitato (6000 posti). In compenso è raggiungibilissimo con i mezzi pubblici e, soprattutto, è apprezzato e riconosciuto come "proprio" dai tifosi blaugrana visceralmente legati al concetto di identità e tradizione. La candidatura del Cruijff sta crescendo, anche se si renderebbero obbligatori dei miglioramenti per adeguarlo alle richieste della Liga e alla necessità del pubblico.

SCELTA - Tuttavia in questo caso l'investimento sarebbe su una infrastruttura di proprietà del club. Fra l'altro, come il Camp Nou, ha un manto erboso adatto al calcio professionistico e non andrebbe condiviso con nessuno. Né ci sarebbero eventi fra una partita e l'altra. I lavori di ampliamento fra l'altro, potrebbero portare lo stadio a ospitare sino a 50mila persone. Insomma, tutto lascia credere che alla fine la scelta potrebbe ricadere sulla struttura di... casa, seguendo l'esempio del Real Madrid che ha giocato al Di Stefano durante il restying del Bernabeu.

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