La squadra di Guardiola vince 3-0 a Goodison Park e sale a +4 sui Gunners che cadono 3-0 in casa del Brighton di De Zerbi. Con tre partite da giocare, trionfo vicino per la squadra di Manchester

dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

Il City ha le mani sulla Premier. Grazie a Roberto De Zerbi, che col suo Brighton sbanca casa dell’Arsenal e regala a Pep Guardiola 4 punti di vantaggio sui rivali. I campioni dopo la netta vittoria sull’Everton sono a quota 85, con tre partite ancora da giocare, e potrebbero conquistare il titolo già il prossimo weekend. Nell’altro match di giornata, West Ham k.o. a Brentford e ancora invischiato nella lotta salvezza.

Arsenal-Brighton 0-3

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È tornato il vero Brighton. In tempo per decidere la Premier League, per giocare un’altra grande partita in casa dell’Arsenal e vincendo, consegnando di fatto il titolo a Pep Guardiola, quello che Roberto De Zerbi considera il suo modello assieme a Marcelo Bielsa. La prima sconfitta all’Emirates dal 15 febbraio lascia i Gunners a 4 punti di distanza dal City con due gare ancora da giocare: significa che un miracoloso sorpasso è ancora possibile solo se la squadra di Arteta vince le ultime due (sabato prossimo in casa del Forest, domenica 28 all’Emirates col Wolverhampton) e i campioni in carica non fanno almeno due punti nelle loro ultime 3, visto che la differenza reti è nettamente a loro favore. Il Brighton, che si riprende il 6° posto salendo a quota 58, un punto più di Aston Villa e Tottenham che hanno giocato due partite in più, ha meritato il successo: ha controllato il gioco, impedito all’Arsenal di ragionare, colpito ad inizio ripresa con Enciso (complice anche un infortunio di Kiwior) e senza poi rischiare nulla, trovando anzi il raddoppio nel finale con Undav e il terzo gol nel recupero con Estupinian. De Zerbi ha confermato che questa squadra che lui ha trasformato in eccellente merita un posto in Europa. L’Arsenal si è di nuovo incantato sul più bello, denunciando i limiti di testa che l’hanno frenato in questo finale di stagione: alle assenze pesanti di Saliba e Zinchenko si è aggiunto l’infortunio di Martinelli, ma i Gunners non sono riusciti ad uscire dalla trappola Brighton, si sono innervositi e non hanno reagito, crollando nel finale. E si sono giocati il titolo.

LA PARTITA

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Arteta al 19’ perde Martinelli per un’apparente distorsione alla caviglia sinistra rimediata in uno scontro con Caicedo. Al suo posto entra l’ex Trossard, che poco dopo la mezzora colpisce la traversa in contropiede. È l’occasione più clamorosa di un primo tempo frizzante in cui però mancano i gol. Bastano 6’ della ripresa per colmare questa lacuna: ci pensa il Brighton a passare con Enciso, che tocca in rete da due passi un cross morbido da sinistra di Estupinian. Arteta si gioca il tutto per tutto sbilanciando la squadra, ma il Brighton resta in controllo del match, riuscendo ad impedire all’Arsenal di ragionare. Anziché il pari, nel finale arrivano altri due gol ospiti: all’86’ segna Undav, che scavalcava Ramsdale con un preciso pallonetto, poi al 96’ arriva il tris firmato da Estupinian, che raccoglie una corta respinta di Ramsdale. È l’apoteosi per il Brighton e la fine, salvo miracoli, del sogno Premier dell’Arsenal.

Everton-Manchester City 0-3

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Nel segno di capitan Gündogan, il City arriva a due punti dalla Premier. Dopo la vittoria sull’Everton firmata dalla doppietta del capitano, che ha servito l’assist anche per il gol del solito Haaland, e la sconfitta dell’Arsenal in casa col Brighton, la squadra di Guardiola potrebbe mettere le mani sul terzo titolo consecutivo già nel prossimo weekend, addirittura sabato senza giocare se i Gunners non dovessero vincere a Nottingham contro il Forest. Anche se la squadra di Arteta dovesse vincere, il City sarebbe campione domenica battendo il Chelsea nell’ultimo match della stagione all’Etihad. La squadra di Guardiola ha saputo sulla strada del ritorno da Liverpool che il Brighton gli aveva servito la Premier su un piatto d’argento. In casa dell’Everton, i campioni avevano fatto la propria parte, trascinati dal nuovo show del capitano (4 gol nelle ultime due partite) all’11ª vittoria consecutiva in Premier, salendo a quota 85 in classifica e facendo il passo salvo miracoli decisivo verso il terzo titolo consecutivo, quinto degli ultimi sei anni. Gündogan è stato di gran lunga il migliore in campo: non solo i gol, una splendida magia no-look per l’1-0 al 37’ e una punizione telecomandata in apertura di ripresa, ma per la sua pericolosità in attacco, per come ha lavorato di raccordo col centrocampo, per come ha gestito la squadra. Il tedesco è uno degli uomini più in forma di Guardiola, che per una volta ha rinunciato al modulo ibrido (Akanji, terzino sinistro di partenza, si è accentrato solo sporadicamente accanto a Rodri) e schierato Alvarez subito alle spalle di Haaland in attacco, concedendo un po’ di riposo a De Bruyne in vista della semifinale di ritorno col Real di mercoledì. L’Everton ha giocato per difendersi e per 37’ ci è riuscito bene, chiudendo tutti gli spazi al City: quando i campioni, col gol dell’1-0, hanno tolto il primo mattoncino, il muro è crollato in fretta. L’Everton resta a 32 punti, ora in 36 partite: finisse così sarebbe salvo per un punto, ma servirà almeno una vittoria nelle ultime due uscite contro le tranquille Wolverhampton e Bournemouth per completare la missione salvezza.

LA PARTITA

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L’Everton in avvio protegge così bene la propria area che al City serve una magia per sbloccare. La trova Gündogan, che al 37’ controlla di coscia in area spalle alla porta un cross di Mahrez e si inventa con un tiro all’indietro senza guardare il modo di perforare Pickford. Due minuti dopo il City sta di nuovo esultando con Haaland, che servito dal capitano firma di testa la sua rete numero 36 in Premier. Gündogan apre la ripresa col tris, una punizione perfetta dai 20 metri che passa sopra la barriera. L’Everton prova a reagire dopo il 3-0 e al 66’ colpisce la traversa con Tarkowski, ma è tutto quello che il City concede e il risultato non cambia più.

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