Il campionato non aspetta nessuno. Arriva come un uragano, ti travolge, spinge in avanti i più fortunati, quelli pronti a cavalcarlo e spazza via tutti quanti gli altri. Sarà così anche questa prima giornata di Serie C, aperta ieri dal big match tra Catania e Crotone, ma pronta a dare buone importanti emozioni agli appassionati. Su tutte quella del derby tra Taranto e Foggia in uno Iacovone che promette una cornice di pubblico da Serie B.
Siamo a inizio settembre, il mare é ancora un dolce compagno di viaggio degli sportivi, ma a Foggia sembra Pasqua. Già, perché la neonata squadra, quella chiamata a fare un campionato “dignitoso”, come ha specificato un abbottonatissimo presidente Canonico, é come quell’uovo di cioccolato con la sorpresa dentro. Tutti lo guardano famelici e curiosi, lo tastano e lo agitano per sentire il rumore del misterioso omaggio, ma al contempo temono di trovare il solito portachiavi.
Ecco, il paragone é forse un po’ ardito ma questa squadra, costruita per quanto riguarda gli uomini più importanti solo negli ultimi giorni di mercato (Carillo, Tounkara, Embalo e il reintegro di Vacca costituiscono la spina dorsale), suscita la stessa curiosità di quell’uovo. Tutti sono curiosi di capire la misura della forza del gruppo, per quantificare in punti quel “dignitoso” pronunciato dl presidente, per provare a immaginare il futuro e trovare uno slancio di ottimismo dopo i playoff amarissimi della passata stagione e gli altri e bassi dell’estate in corso.
D’altra parte, però, tutti sanno che, almeno al momento, il rischio di trovare un portachiavi é alto. É sempre così nelle prime giornate, dove meccanismi e amalgama saranno assenti giustificati al gran ballo della Serie C, soprattutto per chi ha costruito la squadra a fine mercato. Un problema che non avrà il Taranto, che ha confermato l’allenatore Eziolino Capuano ed ha puntellato l’organico a sua disposizione.
Discorso diverso per il Foggia, perché dei ventiquattro uomini messi a disposizione del nuovo tecnico Cudini, ben tredici sono nuovi arrivi (quattordici se si aggiunge Papazov, al rientro dal prestito) alcuni dei quali aggregati alla squadra nelle ultime ore. Vedi Embalo, che ha raggiunto Foggia solo questo pomeriggio.
Serve tempo, lavoro e pazienza per formare un gruppo e dare un’identità alla squadra. E tempo, lavoro e pazienza fanno inevitabilmente rima con la necessità di lavorare insieme. Una possibilità che Cudini fino ad oggi non ha ancora avuto. A complicare l’esordio ci si mette anche il Giudice Sportivo, con le certe assenze di Beretta e Garattoni. Ma va contata anche l’assenza di Embalo (mai allenatosi con la squadra) e quella di Frigerio, reinserito nell’organico ma non ancora pronto dopo un mese di assenza.
Cudini dovrebbe optare per il 4-3-1-2 come modulo d’esordio con una serie di ballottaggi. In difesa Salines dovrebbe giocare a destra al posto di Garattoni, con Marzupio a fare coppia con uno tra Rizzo e Carillo. A Centrocampo Vacca e Marino si contendono il ruolo di play con Di Noia, Martini e Schenetti che si contendono gli altri due posti. In attacco L’unica punta disponibile é Tonin, che potrebbe fare coppia con Tounkara, viste le assenze di Beretta e Embalo.