Non riesce il quarto squillo di fila per il Foggia (sarebbe stato il terzo in sette giorni) contro una Gelbison granitica ma non rinunciataria, scesa allo Zaccheria con idee chiare e determinazione a metterle in pratica. Di contro, rossoneri un po’ stanchi e nervosi fin dall’inizio, irretiti dal pressing degli ospiti e poco agevolati da una conduzione arbitrale discutibile: il pisano Vingo lascia che il gioco si spezzetti continuamente, mostrandosi estremamente fiscale in tanti contatti e tartassando in particolare un appannato Ogunseye. La Gelbison, in parziale emergenza per le assenze, fa di necessità virtù, non rinunciando a proporsi ma senza mai contribuire ad alzare i ritmi della gara, puntando tutto su un pressing aggressivo e sui raddoppi. Ne patisce in primo luogo Petermann, non coadiuvato da un Di Noia particolarmente pasticcione, e senza il consueto apporto sugli esterni, in particolare da parte di Costa. De Sanzo imposta bene i suoi tappando le fasce ma è anche vero che la squadra di Gallo, uscita menomata nei ricambi dal mercato (e con anche Beretta ko), tira la carretta più o meno da inizio anno sempre con gli stessi uomini: nelle ultime apparizioni, coppa compresa, nell’undici titolare 9 uomini sono sempre gli stessi, con appena due uniche vere “rotazioni” adoperate, tra Di Noia e Frigerio e tra Peralta e Iacoponi. Un aspetto, questo della panchina corta (anzi, cortissima), su cui si rischia di dover tornare ancora: Gallo, ad esempio, non trova di meglio che sostituire lo stanco Petermann con il centrale difensivo Kontek, inventandosi l’ennesimo adattamento tattico (mentre Odjer, in panchina, resta ancora ai margini). E così i cartellini gialli sventolati dall’implacabile direttore di gara toscano sono addirittura rovinosi: a Crotone infatti si aggiungeranno l’assenza di Di Noia e, soprattutto, quella (pesantissima) di Costa.
LA PARTITA – Squadre schierate a specchio nel freddo pomeriggio dello Zaccheria. L’aria gelida sembra paralizzare le iniziative delle due squadre, in realtà alle prese con una prolungatissima fase di studio. I satanelli infatti “studiano” come trovare spazi nel granitico impianto cilentano, evidentemente con poco costrutto dato che infatti le emozioni si riducono ad appena due occasioni in un flash di due minuti: notevole la prima buttata via da Di Noia (18′) che di testa in semituffo non trova la porta praticamente sguarnita al termine di un’azione concitata riproposta in area da una svirgolata di Peralta; nella seconda, un minuto dopo, è Ogunseye di testa a saggiare l’attenzione di Anatrella. Nella ripresa parte meglio la Gelbison che in apertura si rende pericolosa con una conclusione di De Sena, neutralizzata in due tempi da Nobile. Il Foggia è scarico e al 13’ ecco il patatrac: rapida ripartenza cilentana, Costa chiude in ritardo sul cross per Graziani e Tumminello (arrivato due settimane fa dal Crotone) può approfittare della sponda per infilare con un preciso diagonale Nobile. Il Foggia prova a reagire ma non sembra semplice: Gallo mette forze fresche tra cui l’islandese Bjarkason; sarà lui a trovare lo spunto decisivo, recuperando un pallone difficile dopo un proprio cross ribattuto e servendo il filtrante per l’ennesima incursione di Garattoni che con uno splendido diagonale supera Anatrella. Per il terzino cesenate la sesta rete stagionale bagna il rinnovo fino al 2025 e sancisce l’imprevedibile titolo di capocannoniere dei suoi. Non succederà più nulla, a parte le continue interruzioni del gioco.
I PROTAGONISTI –
Gallo è un po’ amaro nel dopopartita: “Gara brutta, avversario difficile, l’importante per noi è non esserci disuniti. L’arbitraggio? Pessimo. Non ne parlo mai ma oggi ha consentito che il gioco fosse continuamente spezzettato concedendo poi solo 4 minuti di recupero: una presa in giro. Avrei voluto cambiare entrambe le mezzale per avere più freschezza e attaccare meglio la profondità. Mi è piaciuto Bjarkason, ha grandi qualità: a volte per risolvere le gare c’è bisogno che i singoli siano bravi a creare, come ha fatto lui. Sul loro gol abbiamo commesso errori che vorrei non rivedere più. Gli attaccanti? Avrei voluto avere un cambio per Ogunseye che sta spendendo molto. Speriamo di recuperare presto Beretta, non so se potremo portarlo con noi per il ritorno della semifinale con la Juve”.L’assistman Bjarkason: “Sul gol mi è andata bene, avevamo perso palla ma sono riuscito a recuperarla e a fare l’assist: è stato un bel gol. Qui mi trovo bene, sia nel gioco del mister che con i ragazzi che ho trovato, che mi hanno accolto bene. Mi piace giocare da mezzala e poter attaccare. Speriamo di vincere le prossime partite. Foggia? Sapevo che è una piazza con una grande storia, lo si vede anche dalla tifoseria e dalla città. Spero di poter dare il mio miglior contibuto. Nazionale? Mi hanno chiamato una volta”
Soddisfatto il tecnico della Gelbison De Sanzo (un ex rossonero, avendo giocato nel Foggia di Braglia, stagione 1999-2000): «Un punto che dà fiducia ed è meritato. Anzi, se avessimo rinviato quella palla da cui poi è arrivato il gol del Foggia potevano anche arrivarne tre. A me però è piaciuto l’atteggiamento e la grinta della squadra: Foggia fortissimo ma siamo stati bravi ad aggredirli alti. Sapevamo che se ci fossimo abbassati troppo saremmo andati in affanno. Invece non siamo venuti a fare la vittima sacrificale nonostante i ben sei under in mezzo al campo che devo assolutamente elogiare: di questo sono molto orgoglioso».
Giancarlo Pugliese
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[Foto: ph. Potito Chiummarulo}
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Il tabellino / Foggia-Gelbison 1-1
Marcatori: 58′ Tumminello (G); 78′ Garattoni (F)
Foggia (3-5-2): Nobile; Leo, Di Pasquale, Rizzo; Garattoni, Di Noia (57′ Frigerio), Petermann (77′ Kontek), Schenetti (64′ Bjarkason), Costa; Ogunseye, Peralta (57′ Iacoponi). All.Gallo. A disposizione: Thian, Pirrò, Kontek, Frigerio, Bjarkason, Markic, Iacoponi, Battimelli, Odjer, Capogna, Rutjens.
Gelbison (3-5-2): Anatrella, Granata, Cargnelutti, Gilli, Nunziante, Graziani (84’ Francofonte), Papa, Savini, Correnti, De Sena, Tumminello (70′ Infantino). All.De Sanzo. A disposizione: Vitale, Onda, Marong, Infantino, Sane, Capone, Kyeremateng, Francofonte.
Arbitro: Vingo di Pisa (Rignanese – Mastrosimone)
Ammoniti: Costa (F), Di Noia (F), Savini (G), Anatrella (G), Di Pasquale (F), Infantino (G), Ogunseye (F)