Il Foggia non finisce mai. E ci riferiamo (tanto per chiarirci) alla squadra di Delio Rossi: che, dopo la disfatta di Cerignola, non doveva esserci stasera. Salvo poi smentire tutto e tutti con l’epica remuntada del 22 Maggio. Che scrive la storia e consegna ai rossoneri il Quarto di finale contro la seconda forza del girone C: quel Crotone che, contro il Foggia, aveva racimolato sinora appena un pari in 3 partite, segnando un solo gol. Un dato eloquente, che suggeriva agli ospiti di prendere con le pinze i satanelli. Specie a casa loro, nel catino di uno Zaccheria parso molto più colmo del dato ufficiale di oltre 9.000 paganti. 

I rossoneri, spinti ancora una volta da un ambiente eccezionale per entusiasmo e calore, gettano il cuore oltre gli ostacoli. Che arrivano, immancabili per un gruppo che è andato avanti stringendo i denti fino all’inverosimile, superando i propri limiti dovuti essenzialmente alle ristrettezze di una rosa risicata: Beretta molla già al 23′, dopo un inizio di studio tra le due avversarie. L’uscita obbliga il Foggia a “ristudiare” la gara: Rossi aveva messo in campo la migliore formazione possibile, senza fare calcoli fra andate e ritorno; Zauli, che invece aveva atteso con la sua squadra un mese buono (con tre turni “abbuonati” dalla seconda piazza in classifica) prima di fare ingresso a questi playoff, aveva fatto altrettanto, optando per i due ex Chiricò e D’Ursi subito in campo, dietro la prima punta Gomez. Anche qui le distinte parlano chiaro: 18 giocatori in tutto nell’elenco di Rossi; 24 in quello di Zauli. Ben poco da aggiungere.

LA PARTITA – Uscito il suo residuo corazziere lì davanti (che già era in campo, trascinandosi dietro gli acciacchi ereditati da Cittadella, per sostituire l’ormai out Ogunseye), Delio fa l’unico cambio reso possibile dalla panchina: dentro Iacoponi. E nessuno si aspetta che la “mossa obbligata” si riveli invece decisiva. Specie perchè il Foggia stenta a trovare i punti di riferimento avanzati e non sale più, anche perchè non ha chi è in grado di “lavorare” palloni lunghi. A salire invece è il Crotone, che per tutto il tempo farà possesso e cercherà di aggirare il fortino rossonero. Ma è qui che i calabresi probabilmente compromettono la propria gara, non trovando mai lo spunto vincente e l’ultimo passaggio, aldilà di alcuni palloni buttati in area e qualche occasione “sporca” .

Nella ripresa, infatti, proprio la coppia di brevilinei Peralta-Iacoponi, opportunamente “catechizzata” nell’intervallo da Rossi e Limone, si trasformerà da limite a punto di forza dei rossoneri: il tempo di iniziare e sono i rossoblù stavolta a ritrovarsi sprovvisti dei punti di riferimento. Poderosi ma lenti, i difensori di Zauli faticheranno ben presto a leggere i movimenti a terra dei piccoletti rossoneri, imbeccati da giocate veloci e senza fronzoli, con Costa e Bjarkason in gran spolvero. Già al 53′ il tiro di Peralta, carambolato dai centrali avversari, finirà a pallonetto di poco oltre la traversa a Branduani battuto. Il Crotone non vuole perdere il pallino, ma sulle preventive il Foggia è implacabile: un grande anticipo di Rizzo (65′) innescherà l’azione decisiva, con l’apertura a Iacoponi che cercherà e troverà in area il movimento di Peralta: rapido il gioco di gambe che imbroglia Cuomo e libera l’inconsueto destro che si insaccherà alla sinistra di Branduani. Lo Zaccheria esplode ma il pathos sale quando anche Petermann deve alzare bandiera bianca (71′, dentro Vacca). Zauli cerca la reazione cambiando l’ordine degli addendi: Kargbo (giustiziere del Bari nella finale del 2020 con la maglia della Reggiana) e Cernigoi rilevano D’Ursi (in ombra) e Gomez. Il risultato però non cambia: è anzi Bjarkason (79′) a sfiorare il raddoppio dettando l’assist a Costa e ritrovandosi solo in area e libero di calciare (Branduani respinge). Nel finale squadre stanchissime: il Foggia rinuncia al pressing alto, il Crotone ha i crampi e da’ fondo ai cambi, spingendo fino alla fine. Otterrà solo un gol annullato per fuorigioco di Golemic sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti battuto da Petriccione. Il Foggia ce la fa, e getta l’onere della rimonta addosso al Crotone, che mercoledì allo Scida dovrà rompere l’incantesimo contro la propria bestia (rosso)nera. Lo Zaccheria, intanto, può festeggiare: il sogno resta in piedi. E la serata di fine maggio è dolce per la città delle fiammelle.

Giancarlo Pugliese

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[Foto: ph. Potito Chiummarulo]

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Foggia-Crotone 1-0 / Il tabellino 

RETE: 20’st Peralta (F)

FOGGIA (3-5-2): Dalmasso; Leo, Kontek, Rizzo; Bjarkason, Frigerio, Petermann (26’st Vacca), Schenetti (38’st Di Pasquale), Costa (38’st Di Noia); Peralta, Beretta (23’pt Iacoponi). A disp. : Thiam, Raccichini, Rutjens, Capogna. All. Rossi
CROTONE (4-2-3-1): Branduani; Mogos, Golemic, Cuomo, Giron (42’st Crialese); Petriccione, Vitale (38’st Carraro), Chiricò (38’st Calapai), D’Ursi (26’st Kargbo), Tribuzzi; Gomez (26’st Cernigoi). A disp. : Dini, Lucano, Spaltro, Papini, Gigliotti, Bove, Awua, Pannitteri. All. Zauli
ARBITRO: Perri di Roma 1
AMMONITI: Bjarkason (F), Leo (F), Kargbo (C), Mogos (C)
SPETTATORI: 10.000 circa

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