Un campionato di calcio cominciato tra incognite e problematiche ma che fino ad adesso non può essere considerato del tutto negativo per il Calcio Foggia 1920. Sono otto le gare giocate dagli uomini di Marchionni, nelle quali hanno ottenuto 10 punti con 3 vittorie, 1 pareggio (nell’ultima apparizione disputata contro la Turris ndr) e 4 sconfitte (consecutive). I rossoneri, fino a questo momento, hanno realizzato 10 volte e hanno subito 11 reti, chiaro emblema di una difesa da rivedere…
Tra le note positive di questo inizio di stagione spiccano le prestazioni del gioiellino “made in Benevento” Alessio Curcio, che ha certamente contribuito alla maggior parte dei punti collezionati dai Satanelli fino a questo momento. Per Curcio, attuale capocannoniere del Foggia, sono 5 le reti messe a segno nelle 7 gare disputate. Il numero 10 spicca per qualità e quantità, anche se andrebbe supportato da un attaccante “di peso”, considerata l’assenza per infortunio del belga Naessens (3 partite da titolare), molto bravo nelle sponde e nel gioco aereo. Del parco attaccanti ancora incerte alcune figure, lungi da me giudicare o esprimere pareri sul tasso tecnico-tattico, ma certamente stentano la sufficienza i vari D’Andrea e Dell’Agnello, che per vari motivi non stanno rispettando le attese ben più rosee. Dell’Agnello ha praticamente giocato sempre collezionando un solo gol (contro il Potenza al debutto ndr) ma il suo giudizio non è ancora ben delineato e quindi rimandato: torna da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per più di un anno e sta faticando a trovare forma e condizione. D’Andrea, invece, arrivato in prestito dalla Salernitana dopo la buona stagione a Fiuggi, non è da sottovalutare ma ci si aspettava certamente di più dal ventiduenne romano. Svincolato dopo la disfatta di Avellino, Alessandro Tascini (ex Pro Sesto) ha giocato 4 gare dove ha dimostrato meno di quello che aveva fatto intravedere nel precampionato, sarebbe potuto essere lui il jolly offensivo ma lo è diventato invece il fratello di Keità Balde. Lo spagnolo Ibourahima Baldé, parso volenteroso ed energico, deve ancora migliorare sotto porta ma potrebbe rivelarsi un asso nella manica a stagione in corso, anche da subentrato. Il Foggia in rosa dispone anche degli attaccanti under Iannone, Moreschini, Dema, Spadoni e Regoli, i quali per ovvi motivi non sono al centro del progetto; ma che quando saranno interpellati da mister Marchionni, dovranno farsi trovare pronti per dare il proprio supporto alla squadra. Ciò che non può non essere riconosciuto all’allenatore rossonero è l’impiego di quasi tutto l’organico senza gerarchie predefinite: gioca chi sta bene e chi in settimana ha dimostrato di meritarsi la titolarità! A tal proposito, “tanto di cappello” al tecnico laziale, che dopo qualche incertezza iniziale, figlia della prima panchina da allenatore, si sta dimostrando capace di gestire una squadra di Serie C. Ancora non mi è chiaro però cosa intenda con la frase: “chiedo sempre ai miei ragazzi di replicare in partita quello che facciamo in allenamento”, forse una risposta potrebbe arrivare proprio dai diretti interessati o dallo “zoccolo duro della scorsa stagione”, chissà…
Centrocampo tutto sommato “leggero”, ma allo stesso tempo spiccano le qualità delle individualità, su tutte quella di Michele Rocca, non a caso uno dei pochi del roster con presenze importanti tra Serie A e B. Se il Raggio Garibaldi visto fino a questo momento è il vero Raggio Garibaldi, dobbiamo iniziare a preoccuparci… sperando in uno scambio di persona o in un problema di ambientamento, chiediamo tutti a gran voce di vedere l’esperto centrocampista, che nei suoi trascorsi ha saputo dimostrare i proprio valore. Passato un po’ in secondo piano il riconfermato Mbaba Ndiaye, non una primissima linea ma un calciatore capace di mettere anima, cuore e gambe quando serve! Quasi sempre bene anche Gentile e Salvi che si alternano nei tre interni di centrocampo. Buono il rendimento di Vitale, che si attesta come una delle sorprese di questo inizio di stagione, un classe 2001 con il carattere “da veterano”; ha dimostrato di saper vendere cara la pelle e a ciò consegue anche l’aver realizzato per ben due volte. Garofalo viene impiegato abbastanza da Marchionni e da quello che abbiamo visto, quasi sempre le sue prestazioni sono valutabili sulla sufficienza. Vorremmo vedere inoltre all’opera il 2000 Biagio Morrone, che ben promette (scuola Juve e Lazio) ma che è sceso in campo solo in un’occasione (21 minuti in Ternana-Foggia)!
Il problema di questa squadra, come già esplicitato in apertura di articolo, sembra essere proprio il reparto arretrato! Le corsie esterne hanno quasi sempre fatto bene, salvo alcuni errori di Kalombo, ottimo nelle “falcate” offensive, male (anche molto) in fase di copertura. Promossi anche i baby Di Jenno e Di Masi, il secondo quasi sempre impiegato da inizio gara. Gli errori nascono quasi sempre dalla perdita dell’uomo da parte dei tre centrali, poca cattiveria e molta distrazione. Sono evidenti le défaillance dei vari Gavazzi e Germinio, ai quali si è aggiunto a stagione in corso però Del Prete. L’ex Juventus under 23 e Trapani è sicuramente tra i migliori del reparto difensivo, che annovera anche Lucarelli, Tomassini, Pompa, Aramini, Galeotafiore, i quali hanno però avuto poco spazio in queste prime otto gare. Agostinone, foggiano doc, al momento è fermo per problemi fisici, ma al rientro sarà lui ad alternarsi con i titolari, come dimostrano le cinque presenze ottenute prima dello stop.
Capitolo portiere: il titolare Fumagalli è una sicurezza, ma al contempo mostra crepe. Il numero 1 rossonero predilige il lancio lungo “serie D style”, oltre a questo da rivedere anche alcune sue posizioni tra i pali, che potrebbero costare care ai “Diavoli del Sud”! Mentre mandiamo un affettuoso “in bocca al lupo” al portierino Di Stasio, anch’egli fermo ai box per infortunio, da segnalare quello che è il numero 12 del Foggia ovvero Leonardo Vitali, arrivato dalla Pianese.
Certamente dare giudizi dopo aver visionato otto sole gare, appare affrettato e risulterebbe inefficace ai fini della reale cronaca dei fatti. Si può però dire e sottolineare la buona volontà di Marchionni e i suoi uomini nell’affrontare con spirito combattivo le partite; non sono mancati scivoloni (vedasi alcune prestazioni opache e le quattro pessime sconfitte) ma se il collettivo Foggia è quello visto fino ad adesso, si può restare tranquilli (almeno sul campo)e ben sperare in ottica salvezza. Inoltre, nel caso dovesse arrivare una punta di spessore e qualche rinforzo in difesa e centrocampo, si può davvero sognare in grande, sempre (e ribadisco) con i piedi saldamente incollati a terra!
Fonte: foggiagol.it