I Red Devils ottengono la prima vittoria in campionato, scavalcando i Reds in classifica. Crisi per la squadra di Klopp?
L’immagine migliore, quasi profetica, è delle ore immediatamente precedenti alla sfida. Il diluvio che si era abbattuto su Manchester poteva essere interpretato come un cattivo presagio, poi la pioggia si è fermata. Allo stesso modo lo United ha trovato una vittoria che serve a scacciare le nuvole di questo avvio di stagione: dopo due sconfitte contro avversari non di prima fascia, come Brighton e Brentford, arriva un successo di lusso contro gli storici rivali del Liverpool.
Le premesse erano chiare, per due squadre ancora alla ricerca dei tre punti: la crisi è dietro l’angolo. Così nonostante la contestazione contro la società, sotto gli occhi di Casemiro presente in tribuna, è stata la formazione di Ten Hag a non farsi divorare dal timore di non risalire. L’atteggiamento è quello giusto fin dai primi minuti, al quarto d’ora Sancho sblocca l’incontro. Di Rashford invece il colpo di grazia che stende il Liverpool ad inizio ripresa, utile solo alle statistiche la rete di Salah nel finale.
la partita
—Ten Hag si affida all'esuberanza giovanile di Elanga e Sancho sugli esterni, con Bruno Fernandes a completare il terzetto sulla trequarti alle spalle di Rashford. La notizia è la doppia esclusione di Cristiano Ronaldo e Maguire dall'undici titolare. Assenze importanti anche per Klopp, che deve fare a meno dello squalificato Nuñez e degli infortunati Diogo Jota, Thiago Alcantara e Matip tra gli altri; a centrocampo preferito Elliott a Fabinho, con Salah e Luis Diaz ad agire ai lati di Firmino nel tridente d'attacco.
Nonostante le tensioni che hanno condotto a questa sfida, è il Manchester United ad approcciare meglio la partita. L'impressione, percepibile già nei primi minuti, è che i Red Devils prendano fin da subito le misure per colpire. Cosa che sta per avvenire al 10', quando il filtrante di McTominay premia il movimento di Bruno Fernandes e il portoghese è bravo a servire in scivolata Elanga; lo svedese apre il piatto davanti ad Alisson, ma la conclusione si ferma sul palo. Al 16', però, non c'è più la fortuna ad assistere il Liverpool. Malacia ed Eriksen triangolano bene a sinistra, l'olandese pesca Sancho al centro che con un’unica finta mette a sedere Milner e il portiere e poi calcia all'angolino per il vantaggio dello United. I Reds appaiono confusi, Alexander-Arnold è in difficoltà e le ali fanno fatica ad inventare. Ci provano aumentando la densità, con Luis Diaz e Salah spesso dalla stessa parte di campo, tuttavia questa mossa genera soltanto una conclusione sbilenca del colombiano (18'). È la squadra di Ten Hag ad andare più vicina al raddoppio: Eriksen ci tenta al 25' direttamente con un calcio di punizione da posizione defilata, Alisson lo aspetta e vola all'incrocio, sventando il pericolo. Col passare del tempo aumenta la compattezza degli ospiti, non la pericolosità. Eppure il Manchester rischia di farsi uno degli autogol più clamorosi di sempre sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con Bruno Fernandes che svirgola nel tentativo di allontanare un pallone diretto fuori ma per sua fortuna colpisce Martinez sulla linea di porta (41').
il secondo tempo
—A sorpresa Ten Hag sostituisce Elanga all’intervallo e inserisce Martial. La mossa è visionaria, perché al 53’ il francese anticipa Van Dijk e lancia Rashford in profondità, che si presenta davanti ad Alisson e lo brucia sul primo palo per il 2-0. La risposta del Liverpool stavolta è immediata e degna di nota, con Luis Diaz che gira da pochi metri il suggerimento di Milner, De Gea respinge. Dall’altro lato, pochi istanti dopo, il brasiliano deve fare gli straordinari per allungare in angolo il diagonale di Rashford. Klopp inserisce Fabinho al posto di Henderson, nel tentativo di guadagnare il controllo del gioco, senza però sortire alcun effetto. Lo United abbassa i ritmi e la coppia Varane-Martinez si assicura di non far arrivare rifornimenti alle punte a ridosso dell’area di rigore. Un compito nemmeno troppo difficile, considerando la prestazione impalpabile di tutto il tridente, in particolare di Firmino.
Pur giocando più di rimessa, il Manchester costruisce meglio e lo slalom di Rashford fa sussultare Old Trafford anche se la conclusione termina di poco alta sopra la traversa (76’). I veri pericoli, per De Gea, arrivano dai propri compagni di squadra. All’81’ è Martinez, per anticipare Firmino, a deviare verso la sua porta, con lo spagnolo che si allunga in modo decisivo. Sul successivo corner, però, il Liverpool riapre la gara: il portiere si oppone sulla botta di Carvalho, ma non più nulla sul colpo di testa di Salah. Ten Hag non vuole che la squadra si abbassi, così manda dentro Cristiano Ronaldo, con Van De Beek e Wan-Bissaka, per il finale. Basta per limitare un Liverpool spento, mentre su Manchester sembra proprio tornato il sereno.
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