La giustizia argentina respinge il ricorso di Dalma e Gianinna, che avevano provato a sottrarre all'avvocato il business legato al nome del padre

Nuovo round nell’interminabile lotta legata al marchio "Maradona". Ad aggiudicarselo, dopo una sentenza e due ricorsi, è l’ex legale del Diez, Matias Morla, che infligge così un duro colpo alle rivendicazioni di Dalma e Gianinna, le figlie dell’ex Pibe de Oro. La corte d’Appello del tribunale di San Isidro ha infatti respinto il ricorso presentato contro Morla dopo la decisione di riassegnargli i diritti e i proventi derivanti dalla commercializzazione del nome dell’ex fuoriclasse argentino. Un business multimilionario, quello legato alla marca "Maradona" e a una decina di altri marchi a lui dedicati, che continua a generare profitti a valanga e che a marzo era stato sottratto al controllo esclusivo di Morla con l'accusa di amministrazione fraudolenta, salvo tornare nelle sue mani lo scorso 13 agosto per insufficienza di prove. "Diego decise di affidarmi lo sfruttamento della sua immagine e del suo nome per tutelare gli interessi delle sue sorelle, ma Dalma e Gianinna volevano tutto per sé. Questa sentenza deve avergli tolto il sonno", ha tuonato l’ex legale di Maradona.

Business milionario

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"A loro interessano solo i soldi. Non hanno minimamente a cuore gli interessi delle loro zie, che contano su quei profitti per tirare avanti", ha rincarato Morla una volta tornato in pieno possesso dei diritti d’immagine del Diez tramite la società Sattivca S.A., appositamente fondata anni addietro in accordo con Maradona. All’epoca, il fuoriclasse argentino spiegò la propria decisione con l’intento di impedire che l’ex moglie Claudia Villafane e le due figlie potessero lucrare grazie ai vari business legati al suo nome, decisione presa dopo il deterioramento dei rapporti tra il Diez e la famiglia. I diritti contesi generano profitti in 24 Paesi, per un valore annuo stimato in decine di milioni di dollari. Oltre alla contesa legata allo sfruttamento del brand "Maradona", restano in ballo numerose questioni legate alla cospicua eredità del Diez, comprendente oltre 70 milioni di dollari suddivisi in conti bancari in giro per il mondo e centinaia di cimeli dal valore inestimabile. Nel frattempo, procedono (a rilento) anche le indagini e gli interrogatori ai sette imputati (tra cui non figura Morla) per la morte di Maradona, avvenuta lo scorso 25 novembre nel sonno a causa di un arresto cardiaco e un edema polmonare nella villa alle porte di Buenos Aires in cui svolgeva la riabilitazione dopo una delicata operazione chirurgica alla testa.

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