David Garcia ha avuto l'onore e l'onere di essere il primo avversario diretto del sette volte Pallone d'Oro. E racconta di quando nel 2004 Messi ha messo per la prima volta piede in campo coi grandi, spiegando che in quell'occasione non ha brillato

Leo Messi, niente di speciale. Solo a dirlo, sembra un'eresia, soprattutto alla luce del settimo Pallone d'Oro appena vinto dalla Pulce. Ma se è vero che l'argentino era un predestinato, di cui si parlava benissimo già dai tempi delle giovanili, il suo esordio non è stato poi così particolare. Almeno, questo è quello che ha sostenuto a Goal David Garcia, il terzino sinistro dell'Espanyol che ha avuto l'onore e l'onere di essere il primo avversario diretto di Leo, quando nel lontano 2004 il ragazzino con la maglia blaugrana numero 30 ha messo per la prima volta piede in campo coi grandi.

NIENTE DI CHE - Sette minuti, non troppo tempo per farsi vedere. E David Garcia ha spiegato che, almeno in quell'occasione, la Pulce non ha dato grattacapi alla difesa dell'Espanyol. "Sapevamo chi fosse, sia io che gli altri giocatori dell'Espanyol. Sapevamo che era nei convocati del Barcellona e che era uno da tenere d'occhio. Lo avevamo notato in alcune partite della squadra B, doveva aveva mostrato, in parte, quello di cui era capace. Ma marcarlo quel giorno è stato normale, non era quello che è ora, nonostante un talento innato. Oggi ha una enorme fiducia nei suoi mezzi ed è cresciuto molto. Marcarlo non è stato nulla di speciale, era come difendere su qualsiasi altro giocatore". Cosa sarebbe stato l'argentino, l'Espanyol lo ha comunque scoperto suo malgrado: nei 35 derby di Barcellona giocati, la Pulce ha infatti segnato 25 gol e fornito 14 assist...

SOGNO - Eppure, al suo primo scontro diretto, Messi convince ma non troppo. "Sentivo che sarebbe stato un ottimo giocatore, ma non che sarebbe diventato quello che è". Roba che a ripensarci oggi sembra quasi assurda. Anche allo stesso David Garcia. "La verità è che all'epoca non stavo troppo a pensare a cosa Messi sarebbe diventato. Ho semplicemente pensato che, come tanti altri ragazzi della cantera dell'Espanyol o del Barcellona, stava realizzando il suo sogno di debuttare in prima squadra e anche a un'età molto giovane. Ma sul campo non pensi a cosa diventeranno i tuoi avversari...". Anche perchè se è incredibile pensare a cosa è Messi anche oggi, figurarsi come poteva essere immaginarlo diciassette anni fa.

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