I Blancos conquistano il nono successo in dieci giornate grazie ai sigilli di Valverde, Benzema e Asensio. Ai madrileni tolte anche tre reti dal Var per altrettanti fuorigioco
Ordinaria amministrazione nella tana dell’Elche per la banda di Ancelotti. L’ostacolo più grande al Martinez Valero è stato la sala Var, che ha soffocato l’esultanza dei madrileni per ben tre volte mantenendo il risultato in bilico per un’ora abbondante. Ma nonostante tre gol annullati, i Blancos portano a casa la nona vittoria su dieci giornate senza faticare eccessivamente. Protagonisti Valverde, che apre le marcature dopo 11’, e il solito Benzema, che festeggia il fresco Pallone d’Oro con il quinto centro in Liga. Chiude la festa Asensio per il 3-0 finale. La truppa di Ancelotti resta dunque imbattuta e vola a +6 sul Barcellona, atteso domenica sera dalla sfida contro il Villarreal.
VAR PUNTUALE
—Gruppo quasi al completo per Ancelotti, che però non fa calcoli e non pensa minimamente al turnover. In casa dell’Elche c’è Lunin tra i pali per rimpiazzare l’indisponibile Courtois (gli altri sono Ceballos e Mariano), per il resto è un Madrid con il vestito di gala: da Rudiger a Modric, da Kroos a Vinicius, fino a Karim Benzema, i Blancos se la giocano con i migliori per continuare a navigare con il vento in poppa dopo il convincente successo nel "Clasico". Ma quella di Elche è una trasferta tradizionalmente ostica per i madrileni e questa non fa eccezione. Non tanto per l’impegno dei padroni di casa, che se la giocano a viso aperto nonostante l’ultimo posto in classifica, quanto piuttosto per una manciata di millimetri beffardi in grado di mandare in fumo non una ma ben tre azioni da manuale. Nemmeno mezzora di gioco, infatti, e i Blancos gonfiano la rete per tre volte con Benzema (8’), Valverde (11’) e Alaba (26’), ma dalla sala Var convalidano solo quello dell’uruguaiano, frutto di un gran esterno sinistro da fuori area che loascia scampo a Badia.
BENZE-GOL
—Bene comunque l’Elche di Almiron che evita di chiudersi a riccio per giocare di rimessa. Ma quando serve, Lunin c’è, come nel caso della fucilata di Clerc al 28’ o sul colpo di testa ravvicinato (ancora di Clerc) dopo un’ora di gioco, quando il risultato era ancora in bilico. Provvidenziale il portiere ucraino per salvare un Madrid in bambola nei primi dieci minuti della ripresa. A svegliarlo ci ha pensato il solito Benzema, implacabile al 75’ su un perfetto assist di tacco di Rodrygo. Nel finale, all’89’, il terzo sigillo della serata firmato dal nuovo entrato Asensio per legittimare una superiorità schiacciante e piazzare il primo allungo in classifica.
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