L'ex attaccante tedesco e la curiosità sull'acquisto del nuovo bomber dei bavaresi dal Tottenham: "Tutto è cominciato alle Bahamas"
Buco coperto. Ora sta al campo decidere se era quello il problema principale del Bayern Monaco nell'ultima stagione. Ceduto Lewandowski al Barcellona un anno fa, i bavaresi hanno deciso di sostituirlo con Mané, non un numero 9, per aspettare 12 mesi e prendere poi Kane (che aveva il contratto in scadenza e quindi prima era incedibile). L'ultima stagione in realtà non ha dato ragione ai dirigenti tedeschi (infatti il club ha licenziato sia l'amministratore delegato Kahn che il direttore sportivo Salihamidzic), con la squadra che ha sì vinto, solo con un gol allo scadere dell'ultima giornata, il campionato, sfigurando però nelle coppe. Mancava un finalizzatore. Ora però, a un anno di distanza, è effettivamente arrivato Kane. E Karl-Heinz Rummenigge racconta qualche retroscena della trattativa. Per trasmettere empatia al giocatore, che è nato a Londra ed è entrato nel settore giovanile del Tottenham quando aveva 11 anni, Rummenigge gli ha descritto quanto per lui sia stato difficile trasferirsi dal Bayern all'Inter a metà degli anni 80.
IL RETROSCENA
—"Fin dal primo momento all'interno del club eravamo tutti d'accordo che avremmo voluto portare a termine l'affare Kane - ha spiegato Rummenigge -. Ognuno aveva il proprio compito, il mio era quello di parlare con lui. Ci siamo confrontati tantissimo e ho capito subito che fosse una persona per bene. Il primo contatto lo abbiamo avuto quando lui era in vacanza alle Bahamas. Gli ho scritto che ci avrei parlato volentieri al telefono e lui, come poi ha continuato a fare, mi ha risposto nel giro di due minuti. Non è affatto scontato su WhatsApp. Gli ho spiegato che avremmo fatto di tutto per chiudere la trattativa perché in società eravamo tutti convinti che fosse l'uomo più importante del nostro mercato". Dopo averlo fatto sentire importante e averlo lusingato, Rummenigge ha creato empatia, facendo un parallelo fra il trasferimento di Kane dal Tottenham al Bayern e quello di Kalle dai bavaresi all'Inter: "Gli ho anche raccontato del mio trasferimento all'Inter nel 1984. Al Bayern avevo tutto, mi sentivo un re, ma volevo fare un'esperienza all'estero. Gli ho spiegato che nemmeno per me fu un trasferimento facile, ma che sono contento di averlo fatto. Per noi, per vari motivi, prendere Kane era un dovere. Ho anche detto al nostro amministratore delegato che 10 milioni in più o in meno non dovevano impedire la riuscita della trattativa". Con Kane il buco in attacco il Bayern lo ha effettivamente coperto. Ora però sta al campo dire se era effettivamente quello il problema principale dell'ultima stagione.