Tre volte capocannoniere in Premier ma mai un trofeo con il Tottenham e la nazionale: ecco perché l’inglese vuole un altro club

Pierfrancesco Archetti

Lo zero nella casella dei titoli vinti è fra i motivi principali della voglia di Harry Kane di lasciare il Tottenham per accasarsi al Bayern. A Monaco rendono ricchi (di trofei) chiunque, perché da un decennio abbondante portano in sede almeno un alloro all’anno e gli undici Meisterschale consecutivi brillano come conferma. Kane, pur da capitano della nazionale, al massimo in carriera si è sentito uno scontento secondo, vedi la finale dell’Europeo persa a Wembley nel 2021 contro l’Italia oppure quella di Champions League lasciata al Liverpool nel derby tutto inglese del 2019 a Madrid. A livello singolo, l’attaccante degli Spurs è stato per tre volte capocannoniere della Premier League (2016, ‘18 e ‘21) e al Mondiale 2018 ha vinto la Scarpa d’oro come miglior marcatore. Soddisfazioni, certo, ma non come alzare una coppa.

guadagno reciproco

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Il Bayern ha bisogno di Kane per riempire il vuoto lasciato un anno fa da Robert Lewandowski andato al Barcellona, ma Kane ha bisogno del Bayern per non restare soltanto un uomo da statistiche sui record di gol. La sua concorrenza nel ruolo è costituita da stelle con gli scaffali ricolmi di coppe: pensate a Kylian Mbappé, Lewandowski, Karim Benzema, senza dimenticare che in una sola stagione Erling Haaland con il Treble al City ha scavato un solco profondo nei suoi confronti.

guadagno di tutti

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Se è in salute il Bayern, è in salute tutta la Bundesliga, sostengono a Monaco quando vengono accusati di stritolare campionati e passioni per manifesta superiorità. Non tutti sono d’accordo, nel resto del Paese, però il tema è stato snocciolato anche ieri in Giappone dal presidente Herbert Hainer, che di marketing e ricadute sul mercato ne dovrebbe capire, da ex a.d. di Adidas: "Penso che Kane sia un giocatore dalla grandissima attrattiva, non soltanto per noi, ma per tutta la Bundesliga. Il nostro campionato non ha più troppe stelle e questo si riflette sull’appeal all’estero. Se ne arriva una del calibro dell’inglese, capocannoniere affermato e capitano della nazionale, per la visibilità internazionale del nostro torneo è un vantaggio. Quando noi arricchiamo la rosa, tutta la Bundesliga ne guadagna".

appuntamento

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Il Bayern vorrebbe così chiudere in fretta per Kane, di modo da respingere qualsiasi assalto dalla concorrenza internazionale, su cui si sente però in vantaggio, e per non dover rallentare troppo lo sviluppo della squadra con il nuovo centravanti, che ha già parlato con il tecnico. Thomas Tuchel è alla prima vera stagione ai bavaresi, dato che è stato assunto il 24 marzo al posto di Julian Nagelsmann. La sua impronta sul gruppo si forma in questi giorni, anche se le tournée non aiutano ad allenarsi, però portano soldi. I bavaresi sono sbarcati a Tokyo, dove oggi incontreranno il Manchester City. Ma sono rimasti a Monaco le menti pensanti (Kalle Rummenigge e Uli Hoeness) e gli uomini operativi. Il d.t. Marco Neppe era già all’aeroporto con la squadra lunedì sera, però poi ha fatto retromarcia, rientrando in sede. L’ex capo delle finanze Jan-Christian Dreesen, promosso a.d. dopo il licenziamento di Oliver Kahn, non si era unito già dall’inizio alla compagnia in partenza per l’Oriente. Deve restare in Europa per poter incontrare i vertici del Tottenham e tentare di chiudere l’affare. Il vertice dovrebbe tenersi domani o venerdì, ma è talmente annunciato che potrebbe effettuarsi prima, per spiazzare i tabloid. Tutti hanno fretta, compreso il giocatore. Il 12 agosto è in programma la Supercoppa di Germania contro il Lipsia: non è molto, ma sarebbe il primo della sua vuota bacheca.

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