In viale della Liberazione vedono l'arrivo dell'ivoniano slegato dallo scambio con Brozovic ipotizzato dal Barcellona a gennaio. Franck è molto legato a Calhanoglu che lo vorrebbe alla Pinetina

Almeno ad Appiano Franck Kessie è come una camicia bianca, un blu jeans o un pullover di cashmere: non passa mai di moda. L’ivoriano è un capo che l’Inter voleva indossare già un estate fa, poi i nerazzurri hanno riprovato a trovargli un posto in armadio negli ultimissimi giorni di un convulso gennaio. La volta buona potrebbe arrivare finalmente a luglio: il club di Zhang lavora già da adesso per rifare il look al centrocampo regalando a Inzaghi un mediano buono per ogni stagione. Intramontabile, almeno per i gusti dell’allenatore e dei dirigenti interisti. In questa settimana si sono, così, riattivati i contatti che si erano interrotti nell’ultimo giorno del mercato. I telefoni sono tornati a suonare, non una ma due volte: da un lato della cornetta l’agente del giocatore, infelice dello scarso minutaggio di Franck in blaugrana; dall’altro i dirigenti interisti intrigati dall’occasione che potrebbe ripresentarsi lungo il cammino. Gli astri, infatti, si stanno allineando e ci sono i presupposti per una nuova avventura milanese dell’ivoriano: la volontà di venirsi incontro è reciproca e di lunga data, ma la novità delle ultime conversazioni è che l’arrivo di Kessie in nerazzurro sarebbe slegato dallo scambio alla pari con Brozovic. Su questa possibilità si è ragionato parecchio prima che suonasse il gong del mercato invernale, ma d’estate l’operazione potrebbe vivere di vita propria.

Filo teso

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Secondo i piani di gennaio avrebbe preso forma una doppia plusvalenza, autentica e balsamica, per entrambi i club. E avrebbe risposto pure a motivazioni tecniche: Brozo è un regista moderno e totale, utile pure tra i palleggiatori del Barcellona, mentre Kessie darebbe la fisicità che serve a Simone in un reparto a corto di chili e centimetri. L’affare, però, potrebbe prendere una via differente, a prescindere dal fatto che l’Inter ascolterà con molto interesse le eventuali offerte estive per il croato, uno dei “sacrificabili” sull’altare dei conti. Il tutto, compatibilmente all’andamento dei prossimi mesi di Kessie: Franck immaginava una vita diversa in Catalogna quando firmava a zero dopo l’addio al Milan. Tra i blaugrana non ci sono margini per bussare alla porta dei titolari, almeno finché Busquets governerà in mezzo, ma nelle ultime settimane l’ivoriano è diventato almeno meno periferico rispetto agli inizi. Anzi, inizia a sfruttare le poche occasioni concesse: domenica scorsa, ad esempio, è entrato al Camp Nou dalla panchina e ha inventato un assist delizioso per il gol del vantaggio di Jordi Alba contro il Siviglia, un risultato che ha staccato ancora di più il Real Madrid dalla vetta. E ieri Xavi ha utilizzato parole dolci per l’ex Diavolo, alla vigilia della sfida col Villarreal: «Franck è un giocatore molto forte fisicamente, che può essere importante per le prossime partite. Vince molti duelli, sa arrivare in area; ho molta fiducia in lui...». Al netto di questi timidi raggi di sole, però, Kessie vuole ben altro clima: ricorda i tempi in cui al Milan lo chiamavano “presidente” e, proprio con piglio presidenziale, dominava in mezzo al campo fino allo scudetto: qualcosa di simile vorrebbe ripetere presto anche all’Inter, un club che ha guardato da sempre con interesse e curiosità. Tra l’altro, ha visto come il passaggio da leader rossonero a riferimento nerazzurro non sia complicato come un tempo: Calhanoglu, suo grande amico dai tempi di Milanello, ha passato alcune turbolenze, ma ore è un idolo incontrastato della Curva Nord. Anzi, il turco è il principale sponsor per il suo sbarco alla Pinetina: Franck chiedeva notizie ad Hakan quando doveva decidere con chi firmare a parametro zero e l’Inter era una possibilità concreta. La curiosità sul mondo nerazzurro non è cambiata e anche i messaggi all’amico proseguono. In più, dopo sei mesi nella Liga, l’ivoriano ha capito che il campionato italiano è quello disegnato per esaltare le sue caratteristiche.

Il progetto

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I dirigenti nerazzurri, che tengono ben teso il filo con il mondo di Kessie, sono gli stessi che dovranno fare cessioni dolorose prima e dopo il 30 giugno: l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Piero Ausilio proveranno a massimizzare in termini di milioni l’addio di Denzel Dumfries e molto probabilmente dovranno mettere in vetrina un altro pezzo dell’argenteria. La loro possibilità di spesa sarà comunque minima, per questo l’idea nerazzurra è di proporre a tempo debito ai catalani un prestito, condizionato al riscatto nella stagione successiva: essendo arrivato a zero, il prezzo finale del centrocampista 26enne non dovrebbe comunque superare i 30 milioni. Il contratto di Kessie con il Barcellona è però ancora lungo, scade nel 2026, ma in casi come questi solo la volontà del giocatore può piegare gli eventi. Anche per questo, l’agente George Atangana ha iniziato a tessere la tela con mesi di anticipo, mentre Inzaghi pensa già a che posto dargli in un centrocampo di alta qualità: potrebbe sostituire tutti lì in mezzo, Brozo compreso. Sempre che il croato sia ancora al suo posto, nell’Inter che verrà.

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