Le limitazioni decise a causa della vicinanza tra Abramovich e il presidente russo stanno mettendo nei guai il club inglese. Arriva la solidarietà del tecnico del Liverpool e di Lampard
Il momento di profonda incertezza, vissuto dal Chelsea, ha attirato la solidarietà degli altri club di Premier League. I Blues stanno subendo diverse limitazioni, come tetti di spesa fissati per le trasferte, il blocco del mercato e l’interruzione del rapporto con alcuni sponsor. Tutto a causa dei legami di Roman Abramovich con Vladimir Putin e il governo russo, responsabile del conflitto in Ucraina. Una serie di provvedimenti che colpiscono le finanze della società ma anche la squadra e i dipendenti.
solidarietà
—Per questo motivo Jurgen Klopp ha voluto mandare un messaggio di supporto. "Mi dispiace per Tuchel, i giocatori e tutti gli impiegati del Chelsea, perché ovviamente non è una bella situazione. Loro non hanno alcun ruolo in ciò che sta accadendo. C’è un solo vero responsabile ed è Putin. Non so quale sia la posizione di Abramovich in queste dinamiche ma si può supporre che gli fosse abbastanza vicino. Penso che il governo inglese abbia fatto bene, ad essere onesto. Ma ciò non toglie che non sia piacevole per le persone vicine al Chelsea ai tifosi" ha osservato l’allenatore del Liverpool. Anche Frank Lampard, che oggi guida l’Everton, ha fatto sentire la propria vicinanza. "Ci ho giocato tredici anni e allenato per due, ho tanti amici che lavorano dietro le quinte a cui tengo, così come sono vicino ai tifosi che c’erano prima di noi e continueranno ad esserci. È un momento difficile per la squadra" ha detto l’ex capitano dei Blues. David Moyes, tecnico del West Ham, ha rivolto anche un appello direttamente a Putin: "La posizione del Chelsea è incredibilmente complessa. Penso che negli anni Abramovich abbia fatto un grande lavoro per il club e i tifosi. È una situazione che nessuno avrebbe potuto prevedere ed è orribile. Speriamo quanto prima che Putin si fermi e permetta a tutti di andare avanti, perché nessuno vuole questa guerra".
L’IRONIA DI TUCHEL
—Al termine della vittoria sul Norwich di ieri sera, Tuchel era tornato sull’argomento, cercando di sdrammatizzare le difficoltà di questo periodo: "Possiamo sempre indossare un messaggio di pace e questo non potrà mai essere sbagliato. Forse il problema è trovare abbastanza maglie per giocare con queste sanzioni (ride, ndr). Ma finché avremo divise a sufficienza e il bus della squadra avrà benzina, andremo ovunque e saremo competitivi. Questo è ciò posso garantire e che pretendiamo da noi stessi". L’atteggiamento in ogni caso cerca di essere quanto più positivo: "Mentirei se dicessi che non abbiamo perplessità o che questo non ci distragga, ma sono anche molto fiducioso. Quando ci si trova in una grande tempesta, bisogna essere uniti e restare forti".
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