Il capitano del Senegal campione, centrale del Napoli, è stato il leader di una difesa che ha subito 2 gol in 7 partite. La stella del Liverpool, nonostante il suo Egitto sia arrivato in finale, non è mai stato decisivo. Il successo di un’edizione partita tra mille dubbi e ostacoli

Massimo Oriani @massimooriani

Ha vinto la più forte, il Senegal. Nonostante abbiano dovuto aggrapparsi ai rigori per alzare la prima Coppa d’Africa della loro storia, i Leoni della Taranga (che nella locale lingua wolof significa accoglienza, ospitalità, l’equivalente del Pashutnwali, il codice d’onore delle popolazioni Pashtun di Afghanistan e Pakistan) hanno strameritato di portare il trofeo a Dakar. È stata un’edizione della Can andata oltre le aspettative, soprattutto perché partita tra la diffidenza generale e i mille ostacoli che è stata costretta a superare prima ancora della cerimonia d’apertura del 9 gennaio.

Dubbi

—  

C’era chi remava contro, come i tanti club europei che non volevano perdere giocatori importanti per oltre un mese. Chi paventava minacce terroristiche, in realtà confinate a un’area geografica (il Nord-Ovest) ben ristretta e che non hanno minimamente toccato i partecipanti o gli spettatori. Chi voleva cancellarla per il Covid, che in Camerun c’è ma in misura infinitesimale rispetto all’Occidente, per tanti motivi che vanno dal clima, all’età media della popolazione molto bassa, agli anticorpi sviluppati sin da bambini per combattere le malattie tropicali, e agli antivirali che quasi tutti prima o poi devono assumere per curare la malaria, stando a quanto dicono i medici locali. Chi temeva che le infrastrutture non sarebbe state pronte o all’altezza. Niente di tutto ciò. Messe in conto gli abituali problemi che si possono incontrare in un Paese della fascia equatoriale africana, tutto è filato liscio. O quasi...

il dramma

—  

Impossibile infatti cancellare o dimenticare la tragedia di Olembe, che ha fatto otto vittime. Evitabilissima, come nella stragrande maggioranza di casi simili. Il comitato organizzatore ha gestito malissimo l’accesso agli impianti, imponendo prima vaccinazione e tampone negativo, salvo poi far entrare chiunque pur di non aver gli stadi semivuoti, distribuendo biglietti gratuiti a destra e a manca, e finendo col creare assembramenti che - nel caso della sfida tra Camerun e Comore - si sono trasformati in una ressa mortale. Dopo la prima tornata di match, si è comunque rimediato con una maggior affluenza di pubblico anche negli stadi più piccoli per le partite senza i Leoni Indomabili. Anzi, rispetto a tante edizioni passate, gli spalti erano decisamente più popolati. E la cerimonia di chiusura è stata degna, con le dovute proporzioni, dell’halftime show di un Super Bowl.

gli “italiani”

—  

Ma veniamo al campo. Tra gli oltre venti “italiani” che hanno preso parte alla Can 2021 (come i Giochi di Tokyo o gli Europei di calcio, la Coppa d’Africa rimandata di un anno per la pandemia ha mantenuto la data originale nella denominazione ufficiale), quello che più ha brillato è stato senza dubbio Kalidou Koulibaly. Il centrale del Napoli è stato uno dei grandi protagonisti del successo del Senegal, comandando una difesa che in 7 partite ha subito solamente due gol: uno da Buyla per il momentaneo pareggio della Guinea Equatoriale nei quarti (3-1 il finale) e l’altro da Blati Tourè del Burkina Faso in semifinale, quando il Senegal era già sul 2-0 (anche qui è finita 3-1). Hanno alzato la coppa anche il rossonero Ballo-Tourè (pur avendo giocando solo la prima da titolare più due briciole da sostituto prima di infortunarsi) e il cagliaritano Keita Baldè (in campo appena per 65’). Il camerunese Anguissa è stato molto criticato in patria per il rendimento non all’altezza di quanto sta facendo vedere in Serie A. Onesta invece la Can del veronese Hongla, l’altro “italiano” dei Leoni Indomabili. Non hanno per nulla brillato i rossoneri Kessie (fuori agli ottavi con l’Egitto) e Bennacer (la sua Algeria non è nemmeno arrivata agli ottavi). Bene invece Musa Barrow, un gol e due assist per la rivelazione Gambia, ai quarti da debuttante.

i migliori

—  

La Caf ha ufficialmente premiato Sadio Manè come miglior giocatore del torneo ed Edouard Mendy come miglior portiere. A noi sono piaciuti molto di più Koulibaly e - qui ci sono ben pochi dubbi - Mohamed Abougabal, meglio noto come Gabaski, protagonista assoluto tra i pali dell’Egitto ben oltre i 5 rigori parati, subentrato al titolare El Shenawy, infortunatosi negli ottavi contro la Costa d’Avorio. Tra i grandi nomi, nonostante i Faraoni siano arrivati in finale, non ha entusiasmato Mo Salah, due gol e un assist ma mai decisivo. A livello di nazionali, da applausi Guinea Equatoriale e Gambia, anche se una menzione d’onore la meritano le Comore, uscite a testa altissima (2-1) agli ottavi contro i padroni di casa, pur avendo in porta un terzino ed essendo rimaste in dieci dopo 7’, mettendo in mostra un ottimo calcio.

il caso choupo-moting

—  

Il Camerun è uscito ai rigori in semifinale con l’Egitto ma lascia la Can con la consolazione d’aver rimontato da 0-3 nei 20’ finali della finalina per il 3° posto, vinta poi ai penalty. E con Vincent Aboubakar capocannoniere del torneo grazie ai suoi 8 gol, solo uno in meno del primato assoluto stabilito nel 1974 da Ndaye Mulamba con la maglia dello Zaire. Ma anche col caso Choupo-Moting, che si è rifiutato di giocare l’ultima gara col Burkina dopo essere stato lasciato in panchina per tutti i 120’ della semifinale da Antonio Conceicao. E col padre del giocatore del Bayern che ha dichiarato che suo figlio non giocherà più per i Leoni Indomabili sino quando in panchina ci sarà il portoghese.

appuntamenti

—  

L’Africa ora si getta sui playoff mondiali. Tra il 23 e il 29 marzo si giocheranno gli scontri di andata e ritorno che eleggeranno le cinque partecipanti continentali a Qatar 2022. Gli incroci sono da brividi. Innanzitutto rivedremo subito Egitto-Senegal (andata al Cairo, ritorno a Dakar). E ancora Algeria-Camerun, Ghana-Nigeria, Mali-Tunisia e Marocco-Repubblica Democratica del Congo. Per la 34ª edizione della Coppa d’Africa non dovremo invece attendere molto. L’appuntamento è infatti a giugno 2023 in Costa d’Avorio.

Adblock test (Why?)