Il tecnico ha conquistato club, squadra e tifosi. Kane va a mille, decisivi gli innesti di Kulusevski e Betancur. E l'Arsenal è a -3

Come un bravo chef, negli anni ha tenuto fede alla sua preziosa ricetta. L’ha resa adatta ai palati più raffinati, sono cambiate le persone che lavorano al suo fianco. Gli ingredienti, però, sono gli stessi di sempre: "Testa, cuore e gambe". E, guarda caso, coincidono con il titolo del suo primo libro, pubblicato nel 2013. Antonio Conte vince e convince: lo faceva con la Juventus, è tornato a farlo – nove anni più tardi, dopo i successi con Chelsea e Inter – sulla panchina di un Tottenham che punta a tornare grande. A cinque mesi dal suo ritorno in Premier League, l’italiano è entrato nel cuore del mondo Spurs: la squadra lo segue, il club gli ha dato fiducia. E i tifosi, soprattutto, sono già pazzi di lui: gli dedicano cori a prescindere dal risultato, sono certi che Antonio sia l’uomo giusto per trascinare il Tottenham ai piani più alti del calcio inglese. Non subito, certo, come ha spiegato lo stesso allenatore: "Abbiamo un progetto a lungo termine, quest’anno pensiamo a chiudere la stagione nel migliore dei modi". Magari, qualificandosi alla prossima Champions League.

Quarto posto

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Anche se Conte non si è mai sbilanciato, il primo step da raggiungere in Inghilterra è strappare un pass per tornare a competere in Europa. Quando lo scorso novembre si è trasferito a Londra, per prendere il posto di Nuno Espirito Santo, la squadra era reduce da tre sconfitte nelle precedenti quattro gare e il quarto posto sembrava un miraggio, tutt’altro che alla portata di Lloris e compagni. A otto giornate dalla fine del campionato, però, le speranze degli Spurs sono più vive che mai, per effetto del lavoro di Antonio e dei benefici che – giorno dopo giorno – ne stanno traendo i suoi calciatori. La classifica dice 54 punti per l’Arsenal, attualmente quarto con una partita in meno, e 51 per il Tottenham, che però ha un calendario meno complesso da qui alla fine della stagione. Mentre la squadra di Arteta deve ancora affrontare Chelsea, Manchester United e West Ham, Conte ha già sfidato tutte le big fatta eccezione per il Liverpool di Klopp. Le aspettative sono state ridotte al minimo, l’ambizione dell’ex Inter è però sempre al massimo: sa da dove parte ma non si è posto una meta, ciò che conta è che la squadra cresca di settimana in settimana.

Gruppo unito

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Dopo un esordio da record in campionato - 7 gare da imbattuto dopo la firma con gli Spurs -, seguito da risultati altalenanti all’inizio del 2022, Antonio ha ritrovato continuità nelle ultime uscite, conquistando quattro successi in cinque partite. Le difficoltà di gennaio hanno contribuito a rendere lo spogliatoio più compatto, determinato a lasciarsi guidare dall’allenatore. "Ha portato passione e una mentalità vincente, che si respira sul campo, nelle riunioni, in qualsiasi momento. È un piacere lavorare con lui". Parola di Harry Kane, sempre più leader del nuovo Tottenham.

Un nuovo Kane

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A proposito di Kane: come successo all’Inter con Lukaku, Conte ha instaurato un rapporto speciale con il suo centravanti, perno del gioco offensivo che finalizza e rifinisce trascinando i compagni. In apertura di stagione, prima dell’esonero di Espirito Santo, l’attaccante aveva collezionato un gol in 10 gare di Premier. La musica adesso è cambiata, il 28enne è inarrestabile e, con lui, gira tutta la squadra: 11 reti e 4 assist in 17 apparizioni, un’infinità di imbucate per Son e Kulusevski, che puntualmente sorprendono le difese avversarie. Harry si diverte, Antonio più di lui. "Anche se ha una gamba sola, deve accettare di scendere in campo – ha scherzato l’ex Inter in conferenza stampa -. Sa di essere fondamentale per noi, è un punto di riferimento e non possiamo farne a meno".

Kulusevski e Betancur

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Se la rinascita di Kane non rappresenta una novità per i tifosi del Tottenham, dall’altro lato non sono mancate alcune piacevoli sorprese. Su tutte l’exploit di Kulusevski e Bentancur. Arrivati a gennaio dalla Juventus e subito costretti a un rapido adattamento al calcio inglese, Dejan e Rodrigo hanno conquistato in poco tempo una maglia da titolare e, nel recupero contro il Brighton, hanno deciso il match servendo gli assist decisivi per il 2-0 finale. Lo svedese ha scavalcato Lucas Moura nelle gerarchie dell’allenatore, in 9 apparizioni ha messo insieme 2 gol e 4 assist. I tifosi gli hanno persino dedicato un coro, il ragazzino impacciato che non reggeva le pressioni del mondo-Juve è già un brutto ricordo che Kulusevski si è lasciato alle spalle: "Ho imparato a essere forte quando le cose vanno male, è stato frustrante non poter scendere in campo quando avevo voglia di far bene. Mi serviva cambiare aria". Il treno per Londra è passato al momento giusto, il 21enne ci è salito e non avrebbe potuto fare una scelta migliore. Un po’ come è successo al Tottenham, puntando su Conte, lasciandogli carta bianca e affidandosi alla sua fame di vittoria. L’ultimo trofeo degli Spurs risale al 2008, l’anno del quarto successo in Coppa di Lega: chissà che il leccese non sia l’uomo giusto, per tornare a festeggiare aprendo una nuova era. Vincere aiuta a vincere, Antonio lo sa bene: il quarto posto rappresenta il primo di una lunga serie di obiettivi.

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