In 140 partite già 60 espulsioni contro le 11 della Premier e le 28 della Serie A. Il tecnico del Real: "Tanti sono eccessivi". L'ex arbitro Gonzalez: "Colpa del Var"

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

Il termine "roja" nel gergo calcistico spagnolo ha un doppio significato, sempre legato a questioni cromatiche: la nazionale e il cartellino rosso. La prima sta per partire per il Mondiale, i secondi sono protagonisti inattesi in questa Liga.

l'analisi di carlo

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"Ci sono tanti cartellini rossi che non sono cartellini rossi – ha detto Carlo Ancelotti giovedì sera al termine di Real Madrid-Cadice –. E questa è una cosa che va a detrimento dello spettacolo. Io non penso che il calcio spagnolo sia più cattivo che quello di altri Paesi, e il fatto di aver avuto già 55 rossi in questa prima parte della stagione significa tanto, è un dato che colpisce lo spettacolo. Vedere una partita 9 contro 11 non è interessante. È chiaro che ci sono falli che molto evidenti che vanno puniti, ma molti di questi rossi derivano da pestoni casuali, mi ricordo quello della Real Sociedad contro il Valencia, Borja Iglesias nel derby di Siviglia, Rakitic contro la Real Sociedad… Occhio con i cartellini rossi perché come ho detto poi non c’è partita: come fai a giocare in 9 contro 11? Io sono un appassionato di calcio e mercoledì dopo che hanno espulso due giocatori del Siviglia contro la Real Sociedad ho cambiato canale perché la partita non era più competitiva".

i numeri

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Ha ragione Ancelotti. Che ha citato un dato che è persino peggiorato: nelle prime 14 giornate della Liga, quindi 140 partite, gli arbitri hanno già mostrato 60 cartellini rossi. Contro gli 11 della Premier League, i 22 della Bundesliga e i 28 della serie A. Solo la Francia è li, a quota 55. Esagerato anche il numero di cartellini gialli, 726. E se consideriamo che in Italia i gialli sono 645 (in Premier appena 477) c’è un’evidente sproporzione tra ammonizioni ed espulsioni. E la cosa diventa ancor più clamorosa se si prende in considerazione il numero di falli per partita: in Spagna sono 26,57, in Italia 24,74, in Inghilterra 20,75: con pochi fischi in più in Liga il numero dei rossi è esploso. E se poi guardiamo non alla preistoria ma a quanto è successo un anno fa il cambio di tendenza diventa incredibile: in tutta la Liga 21-22, 38 partite, i rossi sono stati 92, una cifra in linea con la Serie A (furono 93) e inferiore alla Francia (103). La Premier League chiuse a 43 e la Bundesliga addirittura a 24 (con 305 partite).

l'analisi

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Abbiamo chiesto un parere a Eduardo Iturralde Gonzalez, ex arbitro internazionale della Liga: "È difficile trovare una spiegazione logica. Di certo c’è che ha ragione Ancelotti: la questione è preoccupante. Perché se guardiamo il numero di falli non c’è la stessa differenza che c’è con le espulsioni. Da una parte si può pensare a un certo protezionismo nei confronti del giocatore, e infatti in Spagna sono ormai rarissimi gli infortuni causati da brutte entrate. Ma è un tema relativo. Il problema a mio avviso sta nell’uso eccessivo del Var, che come abbiamo visto tende a distorcere la realtà. Un conto è un’azione al rallentatore, un’altra la realtà del calcio in diretta. Si analizzano frame, si rallentano i replay e ci si allontana dalla realtà. La grande maggioranza degli ultimi rossi mostrati in Liga sono sfuggiti all’arbitro in campo e sono stati decretati via Var. La tecnologia ha assunto un’influenza esagerata. Il calcio della Liga è violento? No. Però questi stessi arbitri spagnoli che espellono tanto poi a livello internazionale lo fanno molto meno. Sono diventati imprevedibili, e non c’è cosa peggiore di un arbitraggio imprevedibile".

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