Il tecnico del Brighton si racconta al nostro settimanale. "Il mio calcio è coraggio". Nel numero di questa settimana anche un retroscena sul portiere dell'Udinese. E poi tanta Nba e non solo
Dopo nemmeno sei mesi del suo primo anno in Inghilterra, Roberto De Zerbi è atteso domenica da un appuntamento importante: con il suo Brighton affronta il Manchester United, società regina del calcio di Sua Maestà, nella semifinale di F.A. Cup. L’allenatore bresciano può già considerarsi a buon punto nella sua ascesa verso la gloria. RDZ è uno dei tecnici più apprezzati del momento, destinato a raggiungere presto i vertici del calcio europeo. Divertendo e divertendosi. Per questo Sportweek (in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport al prezzo di 2 euro) ha deciso di scommettere su di lui: gli dedica la copertina e un ritratto firmato da Alex Frosio. “Ai miei ragazzi posso perdonare l’errore, non la mancanza di coraggio” è la filosofia del tecnico bresciano che da calciatore è stato un 10 dai piedi buoni: “Io mi divertivo quando la palla ce l’avevo nei piedi, non quando ce l’avevano gli altri. Non voglio scommettere sugli eventi della partita, le seconde palle, i rimbalzi, le spizzate. Agli attaccanti la palla gliela devo portare, non buttargliela nei denti”. Per completare il ritratto dell’allenatore del momento, siamo andati a sentire Giovanni Carnevali, l’a.d. che lo volle al Sassuolo: “Scommetto su di lui: merita una grande”, ci ha detto. Per poi aggiungere: “In Premier è cresciuto tantissimo, non solo come allenatore. Ed è meglio che resti ancora qualche anno lì, l’Inghilterra è il top”.
Siamo stati poi a casa di Marco Silvestri, il portiere dell’Udinese che ci ha aperto le porte della sua “cameretta” e ci ha svelato il suo lato meno noto. Se di giorno è portiere di Serie A, di notte si trasforma in gamer e, con un amico, sta realizzando un videogioco pieno di zombi: “Stile The walking dead, ma ambientato in italia”. Una passione che gli ha fatto mettere su una stanza ipertecnologica. “Ma se mio figlio mi chiede Gta... gli dico no!”.
Non solo calcio su Sportweek. Il nostro Davide Chinellato ci porta nel magico mondo dell’Nba per raccontarci una piccola rivoluzione. Oggi Nikola Jokic e Giannis Antetokounmpo, i vincitori degli ultimi 4 mvp Nba, il premio di miglior giocatore della regular season, i simboli di Denver Nuggets e Milwaukee Bucks, hanno cominciato i playoff da teste di serie numero 1 di Western e Eastern Conference. E, soprattutto, sono il simbolo dell’ondata europea che ha travolto l’Nba, che con loro e altri fenomeni come Luka Doncic ha toccato vette che nemmeno l’ex commissioner David Stern, il primo ad avere questa visione di una “lega globale basata in America”, avrebbe potuto immaginare. Tra le (tante) altre cose da leggere sul nostro magazine, vi segnaliamo il ritratto che abbiamo dedicato a Nino Benvenuti: sul ring ha vinto tutto, dall’oro olimpico ai titoli mondiali (due), portando 40mila persone a San Siro. Ma anche dopo, il grande pugile, che il 26 festeggerà 85 anni, le ha azzeccate tutte: è stato attore, personaggio, commentatore. “E sono stato un uomo fortunato”. Auguri Nino!
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