Il toccante racconto dell'esterno spagnolo ex Lione e Espanyol, capace di uscire due volte dal tunnel della depressione
Una retrocessione rappresenta la maggior delusione professionale per un calciatore. Molto più di una sconfitta in una finale o della mancata convocazione del ct della propria nazionale anche quando si pensa di meritarla. La vita, però, è anche, anzi soprattutto, altro oltre il calcio.
Ne sa qualcosa Sergi Darder, approdato in estate al Maiorca dopo cinque stagioni trascorse all’Espanyol, con due retrocessioni in Segunda Division, l’ultima delle quali proprio la scorsa stagione, e una promozione in Liga.
L’esterno classe ’93, che vanta anche un’esperienza biennale al Lione, con la cui maglia ha giocato anche in Champions ed in Europa League, è stato infatti protagonista di un drammatico racconto personale in un’intervista concessa a 'Movistar Plus+', nella quale il giocatore ha svelato di aver vissuto in un vero e proprio tunnel ripresentatosi a più riprese, a partire dall’adolescenza.
"A 13 anni avevo problemi ad uscire di casa - ha rivelato Sergi - È stata dura, piangevo ogni giorno. Ma se vuoi arrivare a giocare nella Liga e sei lontano da casa devi compiere sacrifici".
Proprio questo pensiero e la forte motivazione di sfondare nel calcio hanno permesso a Darder di superare il primo momento difficile. Il “male oscuro” si è però ripresentato a carriera inoltrata, per l’esattezza durante la stagione conclusasi con la prima retrocessione con l’Espanyol, nel 2020. Darder non ha voluto usare la parola depressione: "Sono parole grosse, ma di sicuro ho passato un momento complicato. Restavo chiuso in camera tutto il giorno, non volevo parlare con nessuno e nemmeno vedere mia moglie e i miei figli“.
Inevitabile che un simile malessere si ripercuotesse sulla professione, come inevitabile è stato ricorrere ad un aiuto esterno: "Giocavo malissimo, perché non ero capace di essere me stesso neanche al 50%. Testa e gambe non giravano. È stata una brutta stagione a livello personale e di squadra, ma per fortuna con l'aiuto degli psicologi sono riuscito ad uscirne".
Grazie però anche alla propria forza di volontà, e all’aiuto della stessa famiglia, Sergi è però riuscito a sconfiggere ancora una volta il male di vivere e oggi, grazie anche alla fiducia subito accordatagli dal tecnico del Maiorca, il messicano Javier Aguirre, passato non sembra fare più paura:
"Ora mi godo di nuovo il calcio" ha concluso Sergi, sotto contratto con il club delle Baleari fino al giugno 2028.
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