Ragazzi foggiani che sanno farsi onore anche quando vanno fuori. Mostrando capacità e cogliendo le opportunità che lo Sport sa offrire a chi ha voglia di migliorarsi e misurarsi.
Marco Mastrullo è un ragazzo di 19 anni, fisico da Granatiere e volontà d’acciaio. Foggianissimo. Sabato scorso, 12 Novembre, si è classificato primo nella 1′ prova del campionato Italiano di sciabola under 20, tenutosi in Toscana, a Carrara. È salito sul gradino più alto del podio battendo in finale il livornese Edoardo Cantini, del gruppo sportivo Carabinieri, con il punteggio di 15-9.
Nella stessa gara, in un tabellone di 107 atleti partecipanti, rilevanti piazzanenti hanno ottenuto anche altri ragazzi della nostra terra: il foggiano Davide Cicchetti, giunto 8′ e il sanseverese Emanuele Nardella, 15′, entrambi del Circolo Schermistico Dauno.
Cresciuto proprio nel Dauno, dove si è allenato fino allo scorso anno, Marco Mastrullo fa parte stabilmente della Nazionale Italiana di categoria, terzo assoluto nella classifica U20 e 16′ in quella ASSOLUTI. Da quest’anno è a Bologna per gli studi universitari ed è tesserato per la Virtus Scherma Bologna, allenato dal tecnico Tommaso Dentico anch’egli foggiano; club, quello di Bologna, di cui fa parte e nella cui palestra si allena anche il nostro olimpionico Gigi Samele, con il quale Marco è spesso in pedana.
Con Foggia e “con il FOGGIA nel cuore”
Non appena può, Marco torna allo stadio, sui gradoni dello Zaccheria, il suo posto fin da bambino, e, a riprova del grande suo amore per la squadra della sua città, in tutte le gare nazionali, a prescindere da quale sia la manifestazione e il club per il quale compete, indossa da sempre dei calzettoni bianchi del Foggia Calcio, con stampati i colori rossoneri e i Satanelli; calzettoni “fuori ordinanza” e non proprio consentiti dalle regole della FIS. Ma tant’è! Di sicuro, rappresentano per Marco un portafortuna ed un segno di appartenenza, che danno quella marcia in più in ogni occasione. Del resto, sono ragazzi di Foggia, ovunque siano con tanti sogni da coltivare, volontà d’acciaio per realizzarli e un grande cuore rossonero per portare con sé in alto, oltre al proprio, anche il nome della propria città.
La Redazione
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