I toffees, reduci dalla sconfitta di sabato in casa del West Ham, sono all’ultimo posto in classifica, con 15 punti in 20 partite

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato @dchinellato

Frank Lampard non è più l’allenatore dell’Everton. La dirigenza della squadra di Goodison Park ha deciso per il cambio dopo un vertice in mattinata seguito alla sconfitta di sabato in casa del West Ham, che ha lasciato i Toffees all’ultimo posto in classifica, con 15 punti in 20 partite: è la peggior partenza di sempre per l’Everton in campionato, non solo nei 30 anni di storia della Premier League.

MENO DI UN ANNO

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Lampard, 44 anni, era arrivato all’Everton nel gennaio di un anno fa, chiamato a salvare una nobile perennemente sull’orlo del baratro. Centrata la missione nella prima stagione, Lampard in estate ha dovuto salutare il suo uomo migliore, il brasiliano Richarlison, che con 6 gol resta il miglior realizzatore della sua gestione e che è stato ceduto al Tottenham per 70 milioni di euro per fare casa. Gli investimenti necessari per rilanciare una squadra alle prese da anni con un budget risicato non sono mai arrivati (nonostante sul mercato estivo siano stati spesi 94,5 milioni di euro, cifra però tra le più basse dell’intera Premier League, tanto che i tifosi stessi imputano i risultati negativi di questa stagione più alla dirigenza che alla squadra: nelle ultime partite, ai dirigenti è stato consigliato per ragioni di sicurezza di non farsi vedere a Goodison Park. In tutto questo, Lampard si è trovato a gestire una squadra con un ammontare di talento sotto il livello di guardia: l’orizzonte è sempre stato la salvezza, ma dopo una buona partenza i risultati non sono mai arrivati.

i risultati

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L’Everton quest’anno ha vinto solo 3 delle 20 partite giocate e ha una serie aperta di 8 gare senza vittorie, di cui ne ha perse 6 segnando nel complesso appena 4 reti. Proprio l’attacco è il tallone d’Achille della squadra da tutta la stagione. “Nell’ultimo anno abbiamo venduto il nostro miglior attaccante e non abbiamo fatto investimenti - aveva detto Lampard dopo il k.o. col West Ham, parlando ancora da allenatore dell’Everton -. Stiamo cercando di ricostruire, per farlo serve lavorare e io sono pronto a farlo. Ci manca qualcosa in attacco, ma dobbiamo lavorare coi giocatori che abbiamo”.

LA DECISIONE

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Dopo la sconfitta di sabato in casa col West Ham, alla presenza del proprietario Farhad Moshiri, la dirigenza si era presa qualche ora per riflettere, convocando per questa mattina un vertice decisivo. Pur apprezzando l’impegno che Lampard ci ha messo nell’ultimo anno e la lealtà al club, la dirigenza ha deciso all’unanimità per il suo esonero, facendolo diventare il 6° allenatore sollevato dall’incarico dei 7 dell’era Moshiri: l’unico ad aver evitato l’esonero è Carlo Ancelotti, che ha salutato nell’estate 2021 per accettare il Real Madrid. La dirigenza dell’Everton ora dovrà scegliere in fretta a chi affidare la panchina. Marcelo Bielsa per i bookmaker è il favorito per rimpiazzare Lampard, ma in passato si era fatto il nome anche di Rafa Benitez, proprio l’allenatore che Lampard aveva sostituto. Chiunque prenderà la panchina dell’Everton, avrà davanti una partenza in salita: primo impegno il 4 febbraio in casa contro la capolista Arsenal, poi derby col Liverpool ad Anfield. L’obiettivo per chiunque arriverà resta lo stesso che aveva Lampard: salvare la squadra. Impresa che assomiglia sempre di più a una missione impossibile.

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