Finisce 0-0 all'Emirates, la capolista interrompe la serie di sette vittorie consecutive. I Magpies si confermano al terzo posto

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

Niente fuga. L’Arsenal non sfonda contro la super difesa del Newcastle, la migliore della Premier, e sale a +8 sul City anziché a +10, coi campioni d’Inghilterra che giovedì col Chelsea giocheranno per ridurre le distanze dalla prima della classe. Lo 0-0 finale dice che i Gunners restano a secco in campionato per la prima volta in stagione, fermano a 7 la serie di successi consecutivi all’Emirates: ci hanno provato, ma davanti hanno trovato un muro. E senza che i Magpies, terzi e sempre più rivelazione, chiedessero i miracoli al loro portiere Pope.

LE CHIAVI

—  

Difesa batte attacco, quindi. È la forza del Newcastle, quella di non prendere gol. Non è un caso che i Magpies siano al 13° risultato utile consecutivo: per perforarli bisogna fare una fatica dannata. Se n’è accorto anche l’Arsenal, mai prima d’ora così in difficoltà per trovare la porta. Non sono serviti nemmeno i guizzi sugli esterni di Saka e Martinelli, o l’impegno infruttuoso di Nketiah, per la prima volta a secco da quando ha ereditato da Gabriel Jesus il posto di attaccante centrale titolare. L’Arsenal ha fatto la partita, sia perché resta un gradino sopra sia perché il Newcastle glielo ha permesso, ma non ha mai sfondato, complice anche la gara con più ombre che luci di Martin Ødegaard, perno della squadra di Arteta che aveva sfornato 3 assist nelle prime due partite dopo la sosta. I Gunners avrebbero anche avuto bisogno di qualche cambio in più: Arteta ha fatto l’unica sostituzione alla mezzora della ripresa, cambiando terzino destro, quando avrebbe avuto bisogno di più fantasia in attacco. L’infortunio al Mondiale di Gabriel Jesus ha creato anche questo problema, che solo il mercato può risolvere: l’accordo con Mudryk, l’esterno dello Shakhtar che secondo De Zerbi che l’ha allenato ha il potenziale per vincere il pallone d’oro, è in dirittura d’arrivo. Avrebbe bisogno di gol anche il Newcastle, che non segna per la seconda partita di fila: Howe però sta per recuperare il suo centravanti, Alexander Isak, l’acquisto più caro dell’era degli sceicchi che ha giocato solo 3 partite per infortunio. È anche per il suo ritorno, oltre che per la costanza con cui il Newcastle gioca da tutta la stagione, che Guardiola prima e Arteta poi hanno indicato i Magpies come veri pretendenti al titolo: questo pari all’Emirates non fa che confermare quanto valgono.

LA PARTITA

—  

L’Arsenal crea tre occasioni da gol prima del 10’, ma passata la tempesta (quella metaforica, visto che sull’Emirates continua a diluviare) il Newcastle si mette bene in difesa e la partita si innervosisce, arrivando al riposo con 5 ammoniti ma senza gol. I gialli diventano 7 prima del quarto d’ora della ripresa e la partita non cambia copione: la super difesa ospite riesce a frenare la frenesia dei padroni di casa. L’Arsenal ci prova fino alla fine, pure in cinque concitati minuti di recupero in cui l’Emirates si rivolta contro l’arbitro Madley, invocando la Var per un mani in area di Murphy: il direttore di gara non ha nemmeno bisogno di rivederla al monitor per decidere che non è rigore. E chiudere senza gol la sfida tra due delle migliori squadre che la Premier ha da offrire.

Adblock test (Why?)