Le reti di Lemar e del Pistolero abbattono i blaugrana di Koeman che resiste nonostante tutto sulla panchina dei catalani. Joao Felix letale

L'Atletico vince da grande squadra e ribadisce le nuove gerarchie della Liga: i favoriti al titolo sono i Colchoneros campioni in carica. Per conferma chiedere a un Barcellona ferito e inerme sotto lo sguardo di un Koeman sempre più in bilico e per l'occasione confinato in tribuna causa squalifica. La tattica del Cholo risulta vincente grazie a un primo tempo capolavoro, con Lemar e Suarez nel ruolo di spietati cecchini (2-0 il finale) nel condannare il Barcellona alla prima sconfitta in Liga (la terza stagionale). Il Pistolero, al quarto centro nelle ultime quattro partite, consuma la propria vendetta personale nei confronti di quel tecnico a cui in settimana aveva riservato parole al veleno dopo il burrascoso addio alla Catalogna. L'Atletico dorme così in vetta alla classifica in compagnia del Real Madrid, mentre il Barça scivola a cinque lunghezze (seppur con una partita in meno rispetto ai Colchoneros).

PIANO VINCENTE

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Koeman perde Pedri e insiste sul canterano Gavi, Simeone invece deve fare a meno di Kondogbia e Cunha. Il tecnico olandese insegue l'equilibrio rimpinguando la mediana, con il solo Coutinho a supporto di Depay. Al contrario, il Cholo non fa calcoli e disegna un 3-5-2 spregiudicato, con Suarez e Joao Felix in attacco e la coppia Carrasco-Llorente a spingere sulle corsie laterali. Chiara la strategia dei Colchoneros: cedere il possesso palla mantenere il baricentro basso e compatto, spezzare l'azione avversaria ai 30 metri da Oblak e ripartire a uno-due tocchi. Una strategia semplice e tremendamente efficace contro la sperduta difesa catalana, che nel primo quarto d'ora barcolla sui tentativi dal limite di Lemar e Joao Felix.

crollo e lite blaugrana

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Il francese e il portoghese sono in palla e fanno a fette la difesa avversaria a ogni affondo. Micidiale soprattutto l'ex Benfica, da cui partono entrambe le azioni dei gol con cui i Colchoneros ipotecano il successo prima del riposo: al 23' rapida tocco centrale per Suarez, sponda per Lemar e preciso sinistro a mezza altezza sul palo più lontano. Al Barça saltano presto schemi e nervi. Busquets e Piqué vengono scherzati, sembrano quasi birilli nella combinazione che porta al gol di Lemar e, mentre Ter Stegen raccoglie il pallone in fondo alla rete, le due anime del barcellonismo discutono animatamente davanti all'area recriminando e rimproverandosi a vicenda. Il perfetto riassunto del caotico momento che attraversa la truppa blaugrana. Tutto mentre Koeman discute animatamente al telefono con i suoi collaboratori. Al 44' è invece un suggerimento a in profondità per Lemar a mettere il Pistolero a tu per tu con Ter Stegen, con il povero Piqué a osservare impotente il destro vincente dell'ex compagno di squadra. Due tiri nello specchio e due reti per un Atletico micidiale nel far sfogare l'avversario e colpire con ripartenze chirurgiche. La facilità con cui Suarez si prende il tempo di controllare il pallone e guardarsi attorno prima di firmare il raddoppio la dice lunga sullo stato confusionale dei blaugrana, drammaticamente fragili dalla metà campo in giù e inconsistenti in fase di costruzione.

GESTIONE

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Se l'Atletico sceglie comprensibilmente una ripresa di puro controllo, con ritmi bassi e pochi fronzoli, il Barça si adegua con scarsi cenni di reazione. Quando ci prova, come al 60' con Coutinho, getta tutto alle ortiche facendosi ipnotizzare da Oblak. L'ultima carta nel mazzo blaugrana è quell'Ansu Fati che quantomeno prova ad animare il finale, entrando a mezz'ora dal triplice fischio e impegnando due volte il portiere avversario. Ma è comunque troppo poco per ravvivare una partita segnata. Nel finale Simeone concede anche la passerella a Joao Felix e Suarez, applauditi da un Metropolitano finalmente tornato a piena capienza.

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