Senza Rodriguez e Richarlison l'Everton perde 2-1. Manchester Utd sconfitto in casa: decide Aubameyang dal dischetto
Confermato: senza Richarlison e James Rodriguez, l'Everton diventa una squadra normale, ai livelli, più o meno, di un anni fa. Orfana del brasiliano e del colombiano, con Coleman infortunato, Digne squalificato e l'ex romanista Olsen al debutto in porta - Pickford finisce per la prima volta in panchina dopo 120 gare da titolare -, la squadra di Carlo Ancelotti perde 2-1 a Newcastle. È il secondo ko stagionale dopo quello di Southampton: i Toffees restano inchiodati a quota 13.
Wilson
—L’uomo che distrugge i sogni di riscossa dell’Everton è Callum Wilson. Il centravanti firma una doppietta nella ripresa, dopo un primo tempo noioso, in cui l’unico lampo è l’azione del Newcastle che al 31’ porta al tiro Saint-Maximin: Olsen si salva in uscita. Nella ripresa, dopo dieci minuti arriva il rigore per un fallo di Gomes su Wilson: il calcione del portoghese è maldestro e involontario, ma per la Var, dopo un laborioso esame, è penalty. Wilson spiazza Olsen ed è 1-0. I Toffees sono lenti e prevedibili. Calvert-Lewin è isolato. Ancelotti prova a scuotere la squadra inserendo Bernard, Tosun e Iwobi. Calvert-Lewin trova al 64’ la prima conclusione verso la porta con il colpo di testa sulla punizione di Sigurdsson, ma all’84’, dopo un fuga di Fraser e tiro-cross sporcato da Mina, la deviazione di Wilson vale il 2-0. Calvert-Lewin non è preciso sul suggerimento di Iwobi all’87’. Il centravanti cerca di riaprire il match nel recupero con un tocco perfetto nell’area piccola. E’ il 91’, troppo tardi per rimontare.
Big match all'Arsenal
—Poi riflettori si accendono su Old Trafford, per un match sempre di grandissima tradizione: Manchester Utd-Arsenal. Ormai è chiaro, esistono due United: spettacolare e vincente in Champions, deludente e fragile in Inghilterra. I Red Devils perdono 1-0 e rovinano la festa di Ole Gunnar Solskjaer, alla centesima presenza in panchina con il club: 56 successi, 20 pareggi, 24 k.o., compreso questo con i Gunners. L'allenatore norvegese esce a testa bassa dall’Old Trafford: lo United è quindicesimo e da tempo ci sono voci negative nei suoi confronti, nonostante i successi in Europa. L'Arsenal allarga il sorriso: gara gestita benissimo e primo trionfo in trasferta con una delle altre Big Six dopo ben cinque anni.
Aubameyang
—Il gol-match è di Aubameyang su rigore, al 69’, dopo il fallo di Pogba su Bellerin: il tiro del centravanti gabonese, di destro, spiazza De Gea. Il vantaggio non è casuale. I Gunners hanno tenuto bene il campo sin dall’inizio, sfiorando il gol con Aubemayeng al 14’ sul cross di Bellerin e costringendo lo United a sbattere la testa contro il muro. In difesa, ottimo Gabriel, mentre a centrocampo, buona la prestazione di Partey. Un liscio clamoroso di Lacazette, sull'invito di Aubemeyang, chiude il primo tempo. Nella ripresa, un altro duetto Lacazette-Aubameyang spaventa lo United, Maguire sfiora il palo di testa e una sassata di Elneny annuncia l’azione del rigore. Nel finale, Solskjaer inserisce Cavani e Van de Beek, ma l'Arsenal gestisce senza problemi l'1-0 e s’impone all’Old Trafford dopo 14 anni. Lo United sprofonda: terzo k.o. in casa in campionato.
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