La sincerità del polacco a France Football: "Loro sono seduti da anni allo stesso tavolo, quello dei migliori al mondo". Poi elogia Ancelotti: "Grande allenatore e uomo autentico"

Un piccolo grande rimpianto. Anche nell'anno in cui ha vinto tutto. Il 2020 di Lewandowski è stato particolare. Ha chiuso la stagione 2019-20 conquistando il triplete con il Bayern. In campionato, Champions e Coppa di Germania è il giocatore che ha segnato più di tutti. In ogni singola competizione. Ha cominciato la stagione 2020-21 vincendo anche Supercoppa Tedesca e Supercoppa Europea. Eppure, a causa del Coronavirus, non ha vinto il Pallone d'Oro. Si è infatti deciso di non assegnare il premio, benché sia lui che il Bayern abbiano provato più e più volte a far sì che venisse consegnato come ogni anno. Niente da fare, e Lewy si è dovuto accontentare (si fa per dire...) del Fifa Awards come miglior giocatore del 2020.

Paragoni

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Intervistato da France Football, Lewandowski ha voluto precisare di non sentirsi comunque al livello di Cristiano Ronaldo e Messi: “Loro sono anni che sono seduti sempre allo stesso tavolo, quello dei migliori al mondo – ha spiegato il polacco –. Questo li rende unici, non paragonabili ad altri. In tal senso io non mi metto sul loro stesso piano. Se guardiamo i numeri dell'ultimo anno e delle ultime stagioni, penso che per rendimento e gol fatti sono andato abbastanza bene. Ma non sono al loro stesso tavolo. Posso però invitarli a cena da me...”. Come attaccante puro però Lewandowski non si sente inferiore a nessuno: “In questa stagione penso di esser stato l'attaccante più completo al mondo. Con la massima umiltà, perché comunque si dipende sempre dalla squadra e nessuno è immune da un calo o da un infortunio. Ma devo dire che per me è indifferente essere il migliore oppure no oggi. Conta esserlo a fine stagione”.

Ancelotti

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Un passaggio Lewandowski lo dedica anche ad Ancelotti, che lo ha allenato al Bayern fra il 2016 e il 2017: “Se penso a lui penso subito all'uomo, al suo modo di comunicare con i calciatori. Come anche per Heynckes. Sono persone oneste e grandi allenatori. Ancelotti è un uomo molto calmo e pacato, che trasmette molte emozioni. Ti aiuta a rilassarti in campo. Ha vinto molti titoli. Tutto quel che dice suona autentico”. Un po' come i gol di Lewandowski, che con il Bayern, ne ha fatti ben 75 nelle ultime 65 partite giocate (dall'inizio della stagione 2019-20 in poi). Motivo per il quale nel suo 2020 ricco di successi c'è anche spazio per un piccolo grande rimpianto. Quello legato al Pallone d'Oro che solo il Coronavirus gli poteva togliere.

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