Tanti allenatori made in Ancelotti. Anche il danese Jon Dahl Tomasson che ha vinto il campionato svedese alla guida del Malmoe e che ha descritto le sue emozioni per la vittoria del campionato. Il tecnico del Malmö ha anche vinto un premio: il tecnico è stato scelto come allenatore dell’anno e ha vinto il titolo nazionale con il top club svedese per la prima volta in tre stagioni. L’ex allenatore del Roda è molto apprezzato per il suo lavoro con una squadra giovane ed è stato quindi premiato dall’Allsvenskan per il suo lavoro: “Sono felice di questo successo perché il Malmö è storicamente il più grande club scandinavo e tale deve restare. Mi sento orgoglioso per questo titolo vinto, arrivato dopo tre anni di digiuno e nella stagione più inusuale e difficile della storia del calcio. Abbiamo giocato più partite di ogni altra squadra svedese, avendo raggiunto la finale di coppa nazionale e avendo giocato i preliminari di Europa League. Una stagione complicata. Per questo chiudere con una vittoria mi dà emozione e soddisfazione, anche se allo stesso tempo non sono mai una persona soddisfatta, mi piace migliorare sempre, chiedo sempre di più da me stesso. Per cui la prossima stagione dovremo migliorarci ancora”.
A Tuttomercatoweb, Tomasson ha dichiarato: “Sono stato chiamato per vincere il titolo ma anche per costruire una nuova squadra, ringiovanendola, e dare un preciso stile di gioco. Ce l’abbiamo fatta, mostrando una grande forza mentale e un grande spirito di squadra. Sono danese di nazionalità ma mi vedo come allenatore internazionale. Ho speso la mia vita all’estero nei più importanti paesi a livello calcistico. La mia filosofia da tecnico è ispirata prevalentemente dalla tradizione olandese, dove ho vissuto per anni con la mia famiglia. Ma ho acquisito anche molto dall’Italia, nonché da Spagna, Germania e ovunque sono stato. Prossima stagione? Sono focalizzato sul Malmö, vogliamo vincere il titolo nuovamente e qualificarci alla fase a gironi di Champions: è il nostro obiettivo. A Malmö abbiamo creato uno stile di gioco offensivo e flessibile, che cambia continuamente durante la partita, rendendo vita dura alle avversarie. Vogliamo dominare il gioco, possiamo essere molto aggressivi e pressare alti ma anche addomesticare la partita, a seconda dei momenti e delle situazioni. Direi che la parola per definire il mio stile è ‘flessibile’ perché è importante essere in grado di vincere in differenti condizioni”.