Senza squadra a soli 29 anni, anziché allenarsi da solo ha raccolto l'invito del Como ma non può essere tesserato. Spera nella serie A?
Poco più di dieci anni fa, quando ne aveva 18, Jack Wilshere era un titolare dell'Arsenal e uno dei centrocampisti più chiacchierati d'Inghilterra. Si speculava su ciò che sarebbe potuto diventare. Una serie di infortuni, iniziando con quello al ginocchio del 2011, non gli hanno però permesso di esprimersi a lungo ad alti livelli. Anzi, la sua carriera si è interrotta molte volte, imboccando la strada di un lento declino. Oggi, rimasto senza squadra a 29 anni, si sta allenando al Como, neopromossa (e ambiziosa) società di serie B. Non può essere tesserato perché extracomunitario ma, stanco di tenersi in forma da solo, è volato in Lombardia tramite amicizie comuni, accettando l'invito e sperando - magari - in una chiamata di una società di serie A.
Il declino
—"Mi piacerebbe giocare all'estero" ha ammesso in una recente intervista, la stessa in cui ha pronunciato una frase che poi ha fatto il giro del mondo: "Come lo spiego ai miei figli che sono disoccupato?". Nel 2008, a 16 anni e 256 giorni, ha superato Cesc Fàbregas ed è diventato il più giovane esordiente dei Gunners nella storia della Premier League. Otto stagioni più tardi, dopo un infortunio, li lasciava per ripartire dal Bournemouth. Rientrato dal prestito nel 2017 gioca ancora con l'Arsenal, che l'estate successiva non gli rinnova il contratto. Finisce al West Ham ma gioca soltanto una ventina di gare, per gli stessi problemi. Rescinde a ottobre 2020 e per sei mesi viene accolto nuovamente dal Bournemouth. Ha pensato pure di smettere e poi ha ricevuto proposte dalla terza serie inglese, ora proverà a ritrovarsi in Italia allenandosi col Como. Un po' a sorpresa.
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