L'olandese Piet De Visser, ex calciatore, allenatore, ma soprattutto lo scout che ha scoperto Ronaldo (il Fenomeno) e lo ha portato in Europa, non potrà mai smettere di ringraziare Roman Abramovich. Il magnate russo...gli ha salvato la vita.
La decisione di Roman Abramovich di cedere la proprietà del Chelsea è stata accolta in tutto il mondo da una serie di reazioni abbastanza diversificate. La situazione geopolitica, con l'invasione russa dell'Ucraina, ha fatto sì che molti prendessero le distanze dal numero uno di Stamford Bridge, ma tanti altri gli sono rimasti particolarmente fedeli. Come John Terry, che per aver postato una foto con il magnate è finito addirittura all'interno di un discorso in Parlamento. O come l'olandese Piet De Visser, ex calciatore, allenatore, ma soprattutto lo scout che ha scoperto Ronaldo (il Fenomeno) e lo ha portato in Europa. Lui, come ha spiegato all'AlgemeenDagblad, non potrà mai smettere di ringraziare Roman Abramovich.
AFFETTUOSO - De Visser spiega infatti che l'oligarca russo gli è stato accanto in alcuni dei momenti più complicati della sua vita. E per questo la cessione quasi forzata del Chelsea non lo rende felice. "È un colpo durissimo, perchè è una persona importante per il Chelsea. E la gente ha un'immagine sbagliatissima di lui. Non è un uomo che vive per il denaro, solo uno che ne ha tanto. Ed è una differenza fondamentale. È una persona molto affettuosa. Sicuramente si arrabbierà perchè parlo di lui sui giornali e accetterò con gioia le sue prese in giro. Ma voglio rendere chiaro a tutti chi è il vero Roman. Visto che lui non parla mai con la stampa, tutti lo vedono come una persona fredda e questo mi fa male perchè non è così. Ecco perchè sento il bisogno di difenderlo. La verità è che ha un cuore grande e il fatto che il denaro della vendita del club andrà a fare del bene alle persone colpite dalla guerra in Ucraina è un segnale inequivocabile".
10 ANNI - De Visser si concentra poi sulla sua storia personale. "Dovevo fare un'operazione a cuore aperto e poi ho avuto un tumore all'esofago. Sono sopravvissuto, ma ero praticamente un uccellino morto. Quindi ho chiamato Roman per dirgli che purtroppo mi sarei dovuto ritirare come osservatore. E non dimenticherò mai quello che mi ha detto: 'Piet, puoi firmare un contratto per dieci o venti anni'. Ero a un passo dalla morte e lui mi dice che vuole rinnovare il contratto per dieci o venti anni, il fatto di sapere di significare così tanto per qualcuno mi ha dato tantissima forza. Per non parlare dei mesi in cui ho potuto riprendermi sulla sua barca o sul suo hotel. Posso dire che Roman mi ha salvato la vita". Un racconto che farà vedere Abramovich in un'altra ottica persino agli haters del magnate russo...
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