La piccola stazioncina di Cobham & Stoke d’Abernon sembra un posto fuori dal tempo, con i suoi mattoni rossi che fanno più rivoluzione industriale che XXI secolo. Accanto al binario 2, quello dove si fermano i treni ben poco moderni che arrivano da Londra e proseguono verso Guildfrod, nascosto dagli alberi c’è un cancello in legno che porta in una sorta di universo parallelo: il centro di allenamento del Chelsea. Quello dove Romelu Lukaku oggi è tornato alla vita a cui aveva deciso non sarebbe più tornato: quella da giocatore dei Blues. Nell’indifferenza generale, visto che ad accoglierlo non c’era nemmeno un tifoso.
il ritorno
—Né il Chelsea né Lukaku avrebbero voluto questa situazione. Quando i Blues hanno deciso di affidare la panchina a Mauricio Pochettino per il rilancio dopo la loro peggiore stagione di sempre in Premier, il belga giocava ancora all’Inter e aveva detto più volte che avrebbe fatto di tutto per tornarci, perché di Londra non ne voleva più sapere. E non ha cambiato idea nemmeno quando i Blues gli hanno chiesto se era disposto a riprovarci. Ha cambiato idea, invece, su dove voleva giocare, e questo ha fatto in modo che il suo ritorno a Cobham fosse inevitabile. Il Chelsea ci ha provato in tutti i modi ad evitarlo: inizialmente lo aspettava mercoledì 12 luglio, poi visto che la trattativa con l’Inter sembrava in dirittura d’arrivo, aveva rinviato il rientro a lunedì 17 e poi a oggi, di comune accordo col giocatore. Erano tutti convinti che sarebbe stato un pro forma, un atto dovuto per un giocatore sotto contratto che non rientra dei piani della società. Solo che quando Lukaku ha cambiato idea si è confinato in questo limbo, ad allenamenti nel centro di Cobham da solo o quasi, mentre 29 giocatori del Chelsea, Pochettino e tutta la dirigenza sono negli Usa, impegnati in una tournée da cui non torneranno prima di inizio agosto. Quando, sperano tutti, Lukaku sarà uscito da questo limbo e avrà trovato una nuova squadra.
le pretendenti
—Restano Juve e Al Hilal, dopo il ritiro dell’Inter. Al Chelsea non importa in quale delle due giocherà Lukaku, basta che qualcuno venga a prenderselo con almeno 40 milioni di euro. L’offerta bianconera, per l’esattezza, condizionata però dalla cessione entro il 4 agosto di Dusan Vlahovic. Lukaku per ora aspetta, sicuro che il suo posto è ancora nel grande calcio europeo, meglio se in Italia nonostante le contestazioni dei tifosi bianconeri e le accuse di "tradimento" di quelli dei nerazzurri. Continuerà ad allenarsi nei prossimi giorni assieme agli altri esuberi Blues (Hakim Ziyech e Pierre Aubameyang, che sembra però vicinissimo al Marsiglia) e a tutti i giocatori che per motivi fisici sono rimasti fuori dalla tournée. Aspettando che dal suo agente arrivi la chiamata decisiva. L’Al Hilal intanto continua a tentarlo: ha pronti 50 milioni per il Chelsea, potrebbe alzare a 30 milioni a stagione l’offerta per il giocatore se Lukaku desse un cenno di gradimento. Ma intanto lavora al piano B, Aleksandar Mitrovic, serbo del Fulham desideroso di andare a monetizzare in Arabia un’ottima stagione in Premier col contratto più ricco della carriera. I Cottagers per ora non ci sentono e hanno detto no due volte, ma se i sauditi arrivassero a 50 milioni potrebbero cedere. Con buona pace di Lukaku.
le frasi
—Intanto da Chapel Hill, North Carolina, Pochettino ha raccontato la versione del Chelsea. "Siamo in questa situazione perché tutti siamo d’accordo - ha spiegato il tecnico -. Il club troverà la soluzione migliore per tutti, ma la decisione che abbiamo preso è stata ovviamente avvallata dai giocatori. Siamo tutti nella posizione in cui vogliamo essere". La sua posizione è sempre la stessa: Lukaku ha deciso che non vuole far parte del Chelsea e non ne farà parte. "Siamo contenti dei giocatori che abbiamo qui negli Usa" ha detto Pochettino, che nella sua prima conferenza stampa americana ha dovuto fare i conti soprattutto con l’infortunio che rischia di aver già compromesso la stagione di Wesley Fofana. Lukaku per ora resta nel suo limbo, ad allenarsi a Cobham dove non sperava di tornare più. In attesa che la Juve trovi i soldi per comprarlo. O che l’offerta araba, fino a quando rimarrà sul piatto, diventi assolutamente irrinunciabile
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