L'ex attaccante dei Red Devils ha firmato un editoriale sul Times nel quale esprime tutto il proprio rammarico sulla situazione della squadra inglese: "Non c'è carattere ed emozione"
"Allo United mancano carattere, cuore ed emozione: io comincerei lasciando fuori Cristiano Ronaldo e Marcus Rashford". È il titolo, piuttosto esplicito, di un editoriale sul Times firmato da Wayne Rooney, l'ex attaccante dei Red Devils che adesso fa il manager al DC United, negli Usa. Ma che non ha smesso di guardare alla sua ex squadra, di seguire i problemi da cui è avvolta come una nube nera da 9 anni, da quando Alex Ferguson l'ha lasciata. Rooney parla da ex ancora innamorato, che ha a cuore la situazione della squadra in cui ha scritto i capitoli più importanti della sua carriera. Ma il suo editoriale, per quanto costruttivo anziché distruttivo, diventa l'ennesima benzina sul fuoco di una situazione esplosiva.
impegno
—"Il calcio è cambiato tanto durante la mia carriera, ma non sono cambiate le regole base: se non corri, puoi perdere contro qualsiasi avversario" comincia Rooney, riferendosi all'umiliante 4-0 che lo United ha incassato nell’ultima giornata a casa del Brentford. L'ex attaccante difende la decisione di Ten Hag di cancellare il giorno libero e chiedere ai suoi di presentarsi a Carrington per correre per i chilometri in più che il Brentford aveva fatto in partita, a dire ad alta voce che serve una reazione dai giocatori. "Ma questo gruppo non ha emozione: è una squadra senza carattere e senza cuore". Rooney fa delle distinzioni: salva il criticatissimo capitano Harry Maguire, Fred e Scott McTominay, "che non sarà Paul Scholes o Michael Carrick ma ci metterà sempre le palle". E conferma che Ten Hag è l'uomo da cui ripartire: "Ha bisogno di tempo per capire i giocatori che ha ereditato e dare loro una chance. Ma deve anche fare le cose in fretta: la prima priorità è il Liverpool, e anche se non riesco a vedere lo United vincere deve essere almeno una partita competitiva".
ricetta
—Ed è a questo punto che Rooney offre dei consigli: "Non farei giocare né Cristiano Ronaldo né Marcus Rashford: se fossi Ten Hag cercherei prima di tutto di avere energia in campo, e Cristiano sembra uno che ha bisogno di tempo per rimettersi in forma. E lo lascerei andare, perché l'obiettivo per Ten Hag deve essere quello di costruire una squadra che possa competere per il titolo in 3-4 anni, e questo significa ricostruire puntando su giocatori più giovani di Ronaldo". Rooney vede in modo diverso la situazione di Rashford: "Guardandolo, sembra che quando gioca voglia essere ovunque tranne che su un campo di calcio. È da un po' che non lo vedo sorridere, le sue prestazioni sono così peggiorate che è da oltre un anno che non va in nazionale. Tutti vogliono che abbia successo, ma tra il primo Rashford, pieno di passione e sorrisi, e quello di oggi c'è la stessa differenza che c'è tra il giorno e la notte".
la frecciata
—Rooney chiude mettendo nero su bianco quello che per la critica pare il problema principale dello United: "perché il club vada avanti, c'è bisogno che i giocatori su cui il club mette gli occhi combacino con quello che vuole l'allenatore. La squadra attuale sembra messa insieme in modo casuale". È uno dei problemi principali dei Red Devils, uno di quelli che rischiano di compromettere l'inizio del regno di Ten Hag.
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