Il primo (di una serie vincente …) Latina – Foggia
Non sono molti nella storia gli incontri tra i satanelli ed i nerazzurri pontini: sei in tutto, quattro nel biennio 1951-1953, e poi, dopo un intervallo di ben mezzo secolo, quelli giocati nella stagione 2002-03, culminata con la promozione in serie C/1 del Foggia brillantemente condotto da Pasquale Marino. Ebbene, sono sei partite che hanno registrato tutte lo stesso risultato, la vittoria rossonera ! Questo fa del confronto tra Foggia e Latina la più lunga serie, tuttora aperta, di partite vinte dal Foggia contro un determinato avversario. Una serie che ci auguriamo, e chiediamo a gran voce, si mantenga aperta, soprattutto dopo la delusione della sconfitta con la Turris, che ha invece interrotto un’altra serie positiva dei nostri colori, quella dell’imbattibilità interna contro i campani.
La prima trasferta in terra pontina risale al 30 marzo 1952, in un campionato di serie C che a quel punto aveva ormai ben poco da dire per le due compagini: vuoi per la pesante penalizzazione scontata per il presunto illecito nella partita contro la Casertana, vuoi per la ristrutturazione dei campionati, che tagliava fuori dalla permanenza nella nuova Serie C a girone unico le squadre che si fossero classificate dal quinto posto in poi, il destino del Foggia, ovvero il declassamento in Quarta Serie, era già segnato. Questo non impedisce ai rossoneri di sfoderare una prestazione autoritaria, e di cogliere una chiara vittoria, così narrata nella cronaca della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ (testata storica a cui auguriamo, quale che sarà la sua nuova veste editoriale, un pronto ritorno in edicola).
Il match viene dunque deciso da una rete dell’ala Enrico Candiani, nato a Busto Arsizio (e futuro presidente per un decennio della squadra locale) il 29 settembre 1918. Candiani era giunto proprio quell’anno a Foggia a chiudere una carriera superlativa, in cui aveva vestito, caso decisamente insolito (viene in mente Ibrahimovic…), tutte e tre le maglie delle ‘grandi’ tradizionali, Inter, Juventus e Milan. Ma fu con la casacca nerazzurra dell’allora Ambrosiana Inter (in foto) che l’attaccante bustocco, dotato di un sinistro micidiale, raggiunse i risultati più significativi, raccogliendo ben 134 presenze e 47 reti (addirittura quattro in 90’ contro il Grande Torino) a cavallo tra il 1939 ed il 1946, aggiudicandosi prima la Coppa Italia nel 1939 e poi il campionato del 1939-40.Foggia – Latina 2 – 1
La partita ha avuto un solo volto: la netta superiorità dauna
Il Foggia è passato vittoriosamente sul “generoso” campo del Latina. Il risultato non suscita tanto clamore poiché la squadra dauna, come era nelle previsioni dei più, si è mostrata un complesso forte e massiccio. Se il risultato non ha assunto maggiori dimensioni a favore degli ospiti lo si deve alla sfortuna: nel solo primo tempo i pugliesi hanno colpito tre pali. Per dovere di cronaca dobbiamo dire però che il Latina ha opposto, alla maggiore levatura tecnica dell’avversario, un gran cuore con il quale ha cercato invano, anche perché costretto fin dal 2’ del primo tempo a giocare in dieci uomini, di raggiungere il pareggio.
Il primo pericolo i locali lo correvano al 4’ quando un forte tiro di Aiello colpiva il palo sinistro della casa difesa da Storni, oggi in giornata di grazia. Un altro palo colpisce ancora Di Fonte, il che precede la segnatura dei rossoneri. Su respinta di Leonzio entra Di Fonte, stop ad Aiello, in ottima posizione e non in fuorigioco secondo l’impressione di alcuni, che stanga basso a rete mettendo fuori causa Storni. Sull’1 – 0 la partita non cambia faccia e solo rare volte Pandolfo è chiamato in causa per sbrigare lavoro di ordinaria amministrazione.
Nel secondo tempo la girandola non cambia: ma all’improvviso all’8’ il Latina raggiunge impensatamente il pareggio: Tarquini lancia Ghersetich solo davanti al portiere pugliese, il quale, uscito dai pali, si vede passare la palla alta a campanile sulla testa e insaccarsi. Costernazione rossonera, ma i rossoneri riprendono a dominare e si vede bene che non sono intenzionati a perdere neppure metà della posta in palio. Candiani, lasciato impunemente libero in area, fulmina a rete tarpando così sul nascere le tenui speranze di successo dei locali (29’). L’azione era stata pregevolmente intessuta da Pozzo ed Aiello, e Candiani, oggi più giovane che mai, non aveva perdonato. Da ora fino alla fine sono da registrare una sequela di azioni rossonera. Aiello con la palla al piede viene atterrato in area ma l’arbitro, non sempre preciso, lascia correre. Un ennesimo tiro di Candiani, poi la fine.
Latina: Storni, Roccato, Garzelli; Buccilli, Campodonico, Masi; Sitzia, Morrone, Strolighi, Tarquini, Ghersetich.
Foggia: Pandolfo, Buttazzoni, De Brita; Buin, Leonzio, Niccoli; Lazzeri, Di Fonte, Aiello, Pozzo, Candiani.
Arbitro: Fumulari di Messina.
Reti: Nel p.t. al 26’ Aiello (F); nel s.t. all’8’ Ghersetich (L), al 29’ Candiani (F).
Note: cielo sereno, campo non nelle più felici condizioni, spettatori 1000 circa. Al 2’ del p.t. Buccilli era costretto ad abbandonare il campo per uno scontro fortuito con un avversario.
E così, Candiani fu il primo calciatore vincitore in carriera di uno scudetto ad indossare la maglia del Foggia. Lo seguiranno, a molti anni di distanza, Bruno Capra (campione con il Bologna 1963-64), Rognoni, Golin, Lodetti e Nevio Scala (tutti facenti parte, ovviamente con contributi di diverso peso, della rosa del Milan campione d’Italia 1967-68) Fabbian, 17 presenze nell’Inter 1970-71, ed infine Angelo Domenghini, che di scudetti, prima di chiudere la carriera nel Foggia, ne aveva vinti ben tre, due con l’Inter oltre a quello storico del Cagliari.
Walter Guarini
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Foto di “copertina”: cartolina storica con l’immagine dello Stadio di Latina negli anni ’60 circa.