Il primo Foggia – Casertana

A conti fatti, il primo, storico Foggia – Casertana, giocato nel lontanissimo 13 marzo 1927, ha il più nobile dei palcoscenici di sempre per questo incontro. Si tratta infatti del campionato di Prima Divisione, al tempo il secondo livello del calcio italiano, assimilabile alla serie B, un contesto dove le due squadre non si sarebbero mai più affrontate. La Casertana, infatti, aveva messo su un vero e proprio squadrone per l’epoca, rafforzato dagli ingaggi di due ungheresi (Szentgigi e Ruprich), esponenti della cosiddetta scuola danubiana, sforzi economici che saranno pagati a caro prezzo con il dissesto finanziario e la rinuncia alla partecipazione alla successiva stagione.

Il Foggia, tuttavia, non si lascia impressionare, e dopo il pareggio colto a Caserta nella gara di andata, batte i campani a capo di una magistrale partita con un gol del torinese Nello Sticco a tre minuti dalla fine. ‘Il Mezzogiorno Sportivo’ offre il resoconto della rete vincente in queste brevi note di cronaca. Da sottolineare l’anglicismo (‘ball’) in voga all’epoca per definire il pallone di gioco.

La Casertana Sconfitta a Foggia

Ecco il famoso “serrate” finale del Foggia, che da tempo non vedevamo. I rosso-neri sono tutti a ridosso della rete Casertana. Mancano tre minuti alla fine, ma il Foggia vuole segnare, vuole vincere, lo merita. Ecco che l’evento matura. Visentini tira un traversone dall’ala; il ball va sul palo. E rimbalza ma Sticco sopraggiunge veloce, e raccoglie calciando imparabilmente in porta. Silvani si slancia per parare, ma inutilmente.

Il giovane candelese Giuseppe Saracino – Immagine tratta dal volume di Pino Autunno ‘Il Foggia dei foggiani’ (Il Castello edizioni)

La Gazzetta del Mezzogiorno’, in un articolo a firma Luigi Favino, storico pioniere del calcio foggiano ed appassionato dirigente, si sofferma, con toni calorosi ed entusiasti, ammantati della retorica del tempo, sull’analisi delle prestazioni dei singoli. Spicca la prova di Giuseppe Saracino, nato a Candela il 4 giugno 1910, dunque nemmeno diciassettenne, e già inserito in pianta stabile in prima squadra, che sarà un punto di forza della linea mediana degli anni a venire.

La vittoria conseguita dal Foggia sulla ferrea ed amalgamata compagine casertana va considerata al disopra del risultato effettivo della partita. Un “goal” a zero, per chi ha assistito e per i giuocatori rosso-nero dall’indomito cuore è la sola soddisfazione intima, suprema, che ha procurato la gioia ma non l’esatto punteggio, il grande premio di una squadra che domina per tre quarti della partita, che ha l’iniziativa del giuoco, che ha sconvolto un reparto attaccante, il quale dovunque e contro chiunque ha giuocato ha fatto sentire il peso, il colpo bruciante, della sua classe. Poche volte i forwards della Casertana sono arrivati nell’area di Camero e Casale. Sarti II., Della Valle e Di Luzio hanno vinto la Casertana, questo è il nostro giudizio sereno e quello di chi conosce materialmente i giocatori del Foggia. Gli avanti hanno interpretato che le loro spalle erano puntellate da cuori leonini, ed hanno filato in perfetto accordo. Nella ripresa Poli, Saracino e Visentini sono stati come il reparto di fucileria; con tanti proiettili hanno raggiunto la mira. Saracino ha fatto progressi enormi dalla sua prima apparizione al ruolo di inside destro al “match” di oggi. Il sedicenne subordina i suoi passi agli ordini di Sarti II., che lo spinge e lo chiama a volte in sostegno. Saracino ha tutte le caratteristiche del giocatore riflessivo e calmo. Il Foggia ha raggiunto la maturità agognata e per la quale i dirigenti rosso-nero hanno fatto spreco di fior d’energie fisiche e morali. L’arbitraggio di Turra dell’A.C. Padova è stato oculato ed imparzialissimo.

Le formazioni:

Casertana: Silvani, Giordano, Guarnieri; Gamba, Rossi, Grassi; Costa, Piccina, Ruprich, Traversa, Restelli.

Foggia: Sarti III., Camero, Casale; Della Valle, Sarti II., Di Luzio; Visentini, Saracino, Poli, Sticco, Ferri.

Come accennato, la Casertana andrà incontro ad una lunga eclisse dal calcio di alto livello, e tornerà a mettere piede nello stadio foggiano soltanto il 24 marzo 1951 (vittoria rossonera per 2 a 1, reti di Leonzio su rigore e Di Fonte). Da lì in poi, vi saranno tantissimi ed appassionanti incroci in Serie C con i rossoblù (ed anche in quarta serie oltre che, di recente, in Seconda Divisione).

Tante le memorie: l’ultima volta, nel 2016/17, un brutto pareggio (rete del vantaggio di Sainz Maza) colto dagli uomini di Stroppa nel loro periodo di crisi prima della marcia trionfale che li avrebbe condotti in Serie B. E poi, l’inopinata sconfitta per 0 a 3 del 1984-85, alla penultima giornata, che rischiò di compromettere seriamente una salvezza quasi acquisita. Il tranquillo 1 a 1 dell’ultima giornata del 1983-84, che ricordiamo per l’unico gol in maglia rossonera del povero Scalingi, morto suicida qualche anno fa. Anche bellissimi ricordi: la grande prova di coraggio e di abnegazione, in diretta televisiva, di un rimaneggiatissimo Foggia, guidato da De Zerbi (stagione 2014/15), esaltato dalle incredibili parate di Micale e dal gol di Loiacono che valse il soffertissimo 1 a 0 finale. Ai bei ricordi, speriamo ora di aggiungerne un altro oggi pomeriggio, contro una Casertana attualmente in stato di grazia: sarebbe un piccolo raggio di luce in un periodo tanto oscuro per le nostre vite quotidiane, ma pure per le vicende strettamente calcistiche che preoccupano, e non poco, i tifosi del Foggia.

Walter Guarini

(RIPRODUZIONE RISERVATA)

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