La prima volta di Bari – Foggia in serie C è anche l’unica vittoria rossonera nel derby d’Apulia in questa categoria
Ed è una vittoria che manca dal lontanissimo 27 aprile 1952. A quel giorno, infatti, risale il primo derby disputato a Bari in terza serie. Per completezza, bisognerebbe aggiungere che nel Campionato di Prima Divisione 1932-33, precisamente il 23 ottobre 1932, il Foggia si trova ad affrontare, ed anche quella volta a battere in trasferta, per 2 a 0 (reti di Montanari e Pavanello), il Bari B, ovvero la squadra riserve dei biancorossi allora militanti in A (le squadre della massima serie potevano schierare la formazione B nel campionato di terzo livello, come attualmente accade per la Juventus Under 23).
In quel torneo di serie C del 1951-52 il Foggia, allenato da Cesare Migliorini, coglie una bellissima affermazione in rimonta, poco significativa per la nostra classifica, ma decisiva – come narra nella sua accorata, quasi sconfortata, cronaca, decisamente di parte, il decano dei cronisti sportivi baresi, Pietro De Giosa – ad affossare le ultime speranze dei galletti di ammissione alla ristrutturata Serie C a girone unico. Il derby d’Apulia, infatti, nelle due stagioni successive si disputerà in Quarta Serie.
Dopo di allora, solo sconfitte, 0 a 2 il 20 novembre 1983 (reti del futuro rossonero Lele Messina e di Guastella) e ben due la passata stagione. Una, decisamente amara, nella regular season, quando il Foggia non fu capace di sfruttare una superiorità numerica di quasi settanta minuti, e l’altra che comportò l’eliminazione dai playoff promozione (ma il Bari fece comunque poca strada, eliminato nel turno successivo).
Di seguito, la cronaca, da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, di quel derby di serie C del 1952 disputato allo Stadio della Vittoria, augurandoci che il ricordo di quella lontana vittoria sia di buon auspicio. Curioso notare la presenza, nella formazione barese, di un… Canonico (Elio, centromediano, per altro di origine genovese). E, a proposito di prime volte, quello di domani sarà certamente il primo derby in cui sulla poltrona presidenziale del Foggia siederà proprio un barese !
Crollano per il Bari le ultime speranze
In vantaggio sino al 21’ della ripresa i bianco – rossi subiscono un improvviso e mortificante tracollo
Foggia – Bari 3 – 1
Muti ed avviliti dinanzi alla sconfitta con il Foggia: la più grave, la più umiliante, quella che condanna inesorabilmente i colori di Bari alla terza consecutiva retrocessione. Ahimè ! La catena delle speranze si è ieri improvvisamente spezzata, ed il crac è stato fragoroso. Eppure – udite, udite – la partita aveva già compiuto i tre quarti del suo cammino ed una squadra era in vantaggio: la Bari che con il suo Voros alla mezz’ora del primo tempo aveva saputo spedire un pallone nella rete foggiana, coronando un buon periodo di superiorità.
S’inizia la ripresa. La Bari sembra lanciata a ribadire la superiorità del primo tempo. Al 6′ Voros in uno scontro con Citarelli (l’arbitro decreta la punizione in favore degli ospiti) riporta una distorsione al ginocchio; sembra un nonnulla ma è costretto ad uscire dal rettangolo di gioco. La Bari accusa l’assenza del suo condottiero: gioca in 10, accetta la superiorità dei foggiani, si raggomitola in difesa, si affanna, resiste sino al 22’, allorché il Foggia raggiunge il pareggio. Azione di Niccoli sulla sinistra; passaggio ad Aiello al centro; tiro preciso, angolato, Grandi è battuto. Reazione dei bianco – rossi, discesa di Bretti che sta giocando in funzione di centravanti e ardito tuffo di Pandolfo che riporta una ferita alla fronte. Vanno via diversi minuti; intanto Voros si libera della tuta e ritorna in campo, impossibilitato a dare un sol calcio al pallone.
Siamo in parità. Tutto non è ancora perduto. Ma è questione solo di pochi minuti. Al 30’ infatti il Foggia si porta in vantaggio; un gol causato da una indecisione dei nostri difensori e da un errato rinvio di un terzino in un’azione nient’affatto pericolosa. La palla giunge sui piedi di Pozzo che non indugia a scoccare il tiro, libero com’è: il pallone scuote per la seconda volta la rete di Grandi. Al 42’ Di Fonte realizza anche il terzo gol, dopo che un tiro di Aiello era stato respinto dalla traversa. Questa, per di più, poco prima del segnale di chiusura vedrà impennarsi ancora una volta il pallone su tiro di Candiani.
E’ finita per la Bari. E’ finita. Cosa volete che vi diciamo di più ? I foggiani non si rammarichino se non abbiamo sottolineato il loro successo. Ma è un successo che passa alla storia. Nessuno se ne scorderà. Sconfitta che significa una sola parola, triste ed amara: retrocessione. Due parole sull’arbitro Benedetti. La sua è stata una pessima direzione: tardo nelle decisioni, incerto nelle valutazioni. Ha sbagliato sin dall’inizio, allorquando ha annullato un gol dei foggiani di Sbardellini per un presunto fallo di mano, per noi più che regolare. Tanto per la verità.
Pietro De Giosa
Foggia: Pandolfo; Lazzeri, De Brita; Citarelli, Leonzio, Niccoli; Sbardellini, Di Fonte, Aiello, Pozzo, Candiani.
Bari: Grandi; Bruni, Medici; Brenco, Canonico, Achilli; Bretti, Galetti, Voros, Carraro, Chiricallo.
Arbitro: Benedetti di Piombino.
Reti: p.t. al 31’ Voros (B); s.t. al 22’ Aiello (F), al 30’ Pozzo (F), al 42’ Di Fonte (F).
Note: Angoli: Bari – Foggia 4 – 2 (3 – 1). Spettatori: 4 mila.
Abbiamo parlato del primo derby d’Apulia del primo presidente barese del Foggia, Nicola Canonico, e allora, sul tema del nemo propheta in patria, ricordiamo anche che quella del 27 aprile 1952 fu una delle ultime partite disputate con la casacca rossonera dal foggiano purosangue Guido Citarelli (nato il 16.04.1927, nella foto tratta dal libro ‘Il Foggia dei foggiani’ di Pino Autunno). Mediano di grande temperamento, dopo quella stagione Citarelli proseguì la sua carriera, e colse rilevanti successi, proprio con la maglia biancorossa.
Walter Guarini
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Foto “di copertina” : un’immagine di una formazione del Bari negli anni ’50