L’attaccante è in trattativa per il rinnovo del contratto che scade nel 2022: i qatarioti sperano di convincerlo ma...
La riflessione è in corso, tra tentazioni e valutazioni sul futuro. E non si vuole mettere fretta Kylian Mbappé, corteggiato dal Real Madrid, tentato dal Liverpool, ma in discussione aperta sul rinnovo con il Psg con cui è sotto contratto fino al 2022. Il club dell'emiro del Qatar spera di convincerlo a restare, nonostante i conti in profondo rosso. Il campione del mondo valuta ogni prospettiva perché se firma, spiega, è per rimanere a lungo a Parigi. Magari con Neymar, molto più disponibile a continuare l'esperienza francese. E magari pure con Messi.
Numeri
—Intanto, Mbappé ha spazzato via le critiche delle ultime settimane, con molta classe. Da giorni i media francesi gli rinfacciavano dribbling e giocate inutili, le lamentele verso i compagni che non gli passavano bene la palla e la poca concretezza sotto porta. Un assedio sfociato pure in un sondaggio che ha rivelato un lieve calo di consensi nell'opinione pubblica: -3% per simpatia, -5% per carisma, -9% per umiltà. Il 22enne ha risposto con doppietta e assist nel 4-0 al Montpellier, facendo poi mea culpa davanti alle telecamere: “Giuste le critiche perché non ero all'altezza delle attese”. I numeri però stanno dalla sua parte, come ricordato da un tweet della Lega: il capocannoniere di Ligue 1 è decisivo ogni 58', tra gol e assist.
Futuro
—Da qui il valore aggiunto delle sue dichiarazioni, tutte da soppesare: “Discuto con il club per individuare il progetto. Sto riflettendo perché se firmo è per investire sul lungo periodo con il Psg. Sono molto felice qui, lo sono sempre stato. Il club e i tifosi mi hanno sempre sostenuto e gliene sarò sempre riconoscente. Ma devo riflettere su quello che voglio fare nei prossimi anni e dove. Presto dovrò prendere una decisione. Non voglio guadagnare tempo, se l'avessi già la comunicherei. Non voglio firmare un contratto e l'anno dopo andarmene perché non volevo in realtà firmare. Se firmo è per restare. E tutto questo merita una riflessione”.
Complessità
—Il discorso, come al solito posato e calibrato, chiarisce in parte le difficoltà di una trattativa in cui il Psg deve fare i conti non solo con la crisi da pandemia, che comporta un buco in bilancio di circa 200 milioni, ma anche con la concorrenza. Di Real Madrid e Liverpool su tutti, ma altrettanto in difficoltà dal punto di vista finanziario. Da qui la complessità della situazione, anche se in fondo Mbappé – che guadagna già 2 milioni lordi al mese – sarebbe ben pagato ovunque, garantendo in cambio gol, titoli e introiti.
Alternative
—Il Psg dovrebbe però portarlo ai livelli di Neymar che incassa un milione in più al mese, per consolidarne anche il peso sportivo. Ma è normale che il francese valuti in alternativa la possibilità di diventare la stella del Real Madrid, il club più prestigioso al mondo, dove raccoglierebbe magari l'eredità dell'idolo d'adolescenza CR7, agli ordini dell'altro idolo d'infanzia Zidane. Il parigino parla già perfettamente spagnolo, ma pure l'inglese che ne faciliterebbe l'ambientamento anche in Premier League dove il Liverpool, altro club storico gestito dal carismatico Klopp, ha già mosso qualche pedina.
Qualità
—Il Psg però sa di poter far valere la qualità del suo progetto, certificata dalla crescita degli ultimi anni, e dall'ambizione dell'emiro di Doha di puntare a quella Champions League sfiorata ad agosto. Aspetti sottolineati di recente dal d.s. parigino Leonardo: “Non credo esista un posto migliore del Psg per avere mezzi e ambizioni per puntare in alto nei prossimi cinque anni”. Soprattutto se dovesse arrivare pure un fuoriclasse assoluto come Messi, ormai libero di trovarsi un'altra maglia lontano da Barcellona. Il presidente Al Khelaifi non cela un certo ottimismo sia per il rinnovo di Neymar, più propenso a restare, che per quello di Mbappé che però preferisce pensarci su un altro po'.
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