L'argentino ai giornali francesi: "E' stato bello per noi restare al vertice per tutti questi anni, ci siamo cibati tutti e due di questo dualismo"

Ottavo Pallone d'Oro. C'è chi non è d'accordo, chi polemizza, ma alla fine Lionel Messi ha portato a casa un trofeo (successo con 462 punti, secondo Haaland con 357, Mbappè sul podio con 270) arrivato pochi mesi dopo il trionfo Mondiale, quel che veramente contava per il fuoriclasse argentino. "Abbiamo iniziato con la sconfitta con l'Arabia Saudita e per noi è stato un colpo durissimo - ha detto la Pulce in un'intervista a L'Equipe e France Football -, sapevamo che c'era il rischio di tornare a casa e pur credendo ciecamente nei nostri mezzi un po' di preoccupazione e di nervosismo tra di noi c'era".

tensioni

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Poi andò alla grande, anche se altri momenti difficili ci sono stati come la vittoria ai rigori contro l'Olanda al termine di una sfida piena di tensioni anche nel post-partita: "Nei giorni precedenti alla gara gli olandesi, a cominciare dal ct - ricorda riferendosi a Van Gaal - ci provocarono con le dichiarazioni e poi anche durante i rigori ci sono stati comportamenti poco corretti da parte di alcun giocatori, poi fecero passare noi per maleducati, ma in quella notte successero tante cose, la tensione era forte, ma certe cose devono chiudersi in campo. Anche io riconosco che nelle interviste post-partita - dice riferendosi all'ormai famoso "Cosa guardi, idiota? Vai, vai, vattene di là" rivolto a Weghorst - non mi sono piaciuto, ma può succedere quando le tensioni sono enormi".

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Poi la finale "giocata esattamente come volevamo, meritavamo di vincerla ai tempi regolamentari ma la Francia è stata brava a rimontare. Credo sia stata la mia migliore partita in nazionale considerando che la posta in palio era il titolo mondiale. Dopo aver vinto sono passate mille cose nella mia testa, ho pensato alla mia famiglia, ai miei amici, alla mia Argentina e poi ho detto a me stesso 'bravo, hai vinto tutto". Il Mondiale 2026 si avvicina e lui, nonostante i 36 anni, è ancora in grandi condizioni. "Non si tratta di esserci per forza, bisogna sentirsi bene e poter essere utile al gruppo, considerando l'età che ho adesso mi sembra difficile, ma vedremo come starò fisicamente nei prossimi anni". Un problema che riguarda anche Cristiano Ronaldo, altro fuoriclasse che sogna di vincere il Mondiale come Messi e che in tutti questi anni ha conteso la scena allo stesso capitano dell'Albiceleste. "A livello sportivo è stata una lotta molto positiva, ci siamo cibati reciprocamente di questa rivalità perché siamo due tipi molto competitivi, vogliamo vincere tutto e sempre, è stato bello per noi stare ai vertici per tantissimi anni perché non è facile farlo, ma è stato bello anche per i tifosi e gli appassionati che ci hanno seguito in tutti questi anni".

il futuro

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Capitolo futuro, detto che la sua idea dopo l'addio al Psg era quella di tornare al Barcellona ("Volevo tornare a casa e chiudere lì la carriera, ma non è stato possibile"), Messi dice di essere felice di aver scelto l'Inter Miami ("Lì posso godermi la mia famiglia e certi momenti insieme che prima non era possibile vivere"), dispiaciuto per non aver centrato i playoff e sicuro di andare avanti ancora in Mls. "Non penso di tornare a giocare in Europa", ha spiegato, aggiungendo che a fine carriera tornerà a vivere a Barcellona, ma che non sa ancora cosa farà: "Io allenatore? No, non credo".

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