Una mancata vittoria a Vigo fece infuriare il tecnico con la squadra, Leo chiese rispetto per chi aveva già vinto tutto in blaugrana. E Quique sbottò

Forse il caso Messi non è nato allo stadio Balaidos di Vigo, ma di sicuro il 27 giugno scorso sono accadute cose che hanno dato fuoco alle polveri, disintegrando il rapporto tra Leo e l'allora tecnico Quique Setien e aprendo altre frizioni a Barcellona tra la squadra e il club. Il retroscena lo svela "Què T'hi Jugues", una trasmissione molto seguita di Cadena Ser. Questi i fatti: due volte in vantaggio, i blaugrana vengono raggiunti sul 2-2 dalla rete di Iago Aspas per il Celta, perdendo punti preziosi nella lotta per la Liga, poi vinta dal Real Madrid. Setien apostrofa duramente i giocatori in spogliatoio a fine gara, Messi ribatte chiedendo rispetto per chi ha già vinto tutto con quella maglia (sottinteso: vinto molto più dell'allenatore in carica). Setien s'arrabbia ancora di più e sbotta: "Se non ti piace ciò che dico, quella è la porta", ricevendo in cambio da Messi un sorriso muto e sarcastico.

"Il migliore, ma difficile"

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Nello stesso match, Messi aveva platealmente ignorato Eder Sarabia, il secondo di Setien, che tentava di dargli istruzioni tattica durante un "cooling break". Episodi d'insofferenza che richiamano alla mente le parole di Quique rilasciate ieri a El Pais, durante una chiacchierata con Vicente Del Bosque: " Messi è il migliore di sempre, la continuità che ha avuto lui nel corso degli anni non ce l'ha avuta nessuno, neanche Pelè. Ma c'è un altro lato, che non è quello del calciatore, molto complicato da gestire. È molto riservato ma ti fa capire quello che vuole".

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