Oggi il Manchester City è una delle squadre più forti al mondo, ma la strada per arrivare al top è stata lunga ed è passata dal titolo conquistato nella stagione 2011-12: quella del 3-2 al Qpr all’ultimo secondo con Roberto Mancini in panchina e Mario Balotelli in campo. Ormai Micah Richards ha lasciato il calcio a soli 31 anni: il difensore cresciuto nelle giovanili del City ha giocato anche con la Fiorentina 2014-15 senza lasciare il segno. Oggi Richards fa l’opinionista per la BBC e si diverte a raccontare gli aneddoti della sua carriera. Soprattutto quelli che riguardano SuperMario e la sua esperienza inglese.

ASSURDO MA… – Caratterizzata da tantissime storie assurde. Alcune delle quali, però, erano verissime. “Quando gli chiedevi qualcosa riguardo quello che si diceva di lui rispondeva che la maggior parte delle storie erano bugie, ma alcune di quelle cose assurde erano successe davvero, quindi persino noi non sapevamo cos’era vero e cosa non lo era con Mario. Quello che è certamente vero è che ha dato mille sterline in contanti a un senzatetto a Manchester. Si preoccupava per cause del genere, una volta ha negato di essere andato in una scuola per portare dal preside un ragazzo che veniva bullizzato, ma penso sia successo davvero, perchè mi hanno chiamato alcune persone che mi hanno detto che Mario era lì. Tutto quello che si dice di lui è assurdo, ma ha un cuore d’oro”.

PARASSITI – Un Mario, insomma, che non si vede spesso in pubblico ma che c’è. “Recita la parte del clown, ma c’è un lato di lui che non tutti conoscono. Non è un idiota, è un ragazzo intelligente e ci si dimentica che è anche un gran calciatore. Nonostante tutti gli attaccanti di talento che avevamo al City, lui si distingueva. Sapeva di essere molto forte, vorrei solo che avesse continuato ad applicarsi. Ha sempre pensato che finchè dava tutto in campo quello che faceva fuori dal terreno di gioco non contava. Ma non è così e Mario non lo capiva. Era divertente stargli vicino perchè era sempre attivo e si vedeva che ci teneva agli altri. Quando eravamo assieme ci divertivamo, ma attorno aveva un sacco di parassiti quando era a Manchester. Non erano cattive persone, ma neanche gente che vuoi accanto quando sei un calciatore professionista”. Ma cosa si aspetta Richards per il futuro di Balotelli? Di una cosa è certo: “Non voglio che torni a casa mia ad Harrogate ad accendere di nuovo i fuochi d’artificio in cucina come ha fatto anni fa quando eravamo compagni di squadra!”. Complicato dargli torto…

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