Quando si guarda alla carriera di Josè Mourinho, ci sono scelte che poi si sono rivelate sbagliate. Come quelle su Salah e De Bruyne ai tempi del Chelsea. Ma l'ex compagno Mikel spiega che all'epoca erano in molti ad avere dubbi sui due...

Quando si guarda alla carriera di Josè Mourinho, quello che salta all'occhio sono ovviamente i successi. Ma nel parlare dello Special One, molti puntano il dito su alcuni fallimenti o su scelte che poi si sono rivelate sbagliate. E si finisce inevitabilmente a parlare di due calciatori che il portoghese aveva a disposizione nella sua seconda avventura al Chelsea e che sono stati snobbati dal tecnico: Momo Salah e Kevin de Bruyne. Entrambi sono poi diventati dei campionissimi, anche se all'epoca non molti erano sicuri che ce l'avrebbero fatta. Lo spiega l'ex compagno di squadra Jon Obi Mikel a DubaiEye, raccontando di una scena negli spogliatoi che ha come protagonisti l'egiziano e Mou.

Le lacrime di Salah

—  

"Mi pare che Salah avesse giocato male e quindi ovviamente Mourinho è arrivato e lo ha massacrato, lo ha fatto davvero a pezzi. Momo era in lacrime e Mourinho lo ha sostituito, non lo ha fatto tornare in campo nel secondo tempo. Sarebbe stato semplice sostituirlo semplicemente dicendogli 'non stai giocando bene, siediti perchè ti tolgo e non torni in campo nella ripresa'. Ma Mourinho non lo ha solo sostituito, lo ha anche fatto a pezzi". E in effetti la carriera di Salah, almeno al Chelsea, non è mai decollata. L'egiziano è dovuto venire in Italia, prima alla Fiorentina e poi alla Roma, per acquisire la fiducia necessaria per trasformarsi nella stella planetaria poi vista a Liverpool.

Il caratteraccio di De Bruyne

—  

Stesso discorso per De Bruyne, che per Mou era la sesta scelta al Chelsea, anche per via di un carattere un po' particolare. "Kevin è sempre stato un tipo intrattabile, era sempre per conto suo, molto umorale e quasi sempre con la faccia arrabbiata. Non si riusciva a parlarci. Ma ora che lo guardo giocare è una gioia vederlo in campo". E quando a Mikel chiedono se quel periodo così difficile al Chelsea è stato importante per lo sviluppo dei suoi ex compagni, la risposta lascia pensare. "Penso che guardandola così si potrebbe dire di sì. Quando guardo Kevin de Bruyne e Mo Salah e mi rendo conto di cosa sono diventati, tra i migliori giocatori del mondo, resto impressionato. Sono fisicamente più forti, sono diventati più veloci. Non ho idea di cosa gli possa essere successo!". Di certo hanno lavorato su un talento che c'era ma che magari non sfruttavano a pieno. E forse le strigliate di Mourinho a qualcosa saranno anche servite...

Adblock test (Why?)