Dopo quattro anni in rossonero, lo spagnolo ritrova l'allenatore con cui ha giocato la sua migliore stagione col Diavolo: "Rino è vincente, ho fatto di tutto per venire qui ed essere allenato da lui"
Le lacrime di metà ottobre ci raccontano che al Milan teneva davvero. E forse, forse sì, per raccontare un addio conviene partire da lì. Milan-Verona 3-2, San Siro, Castillejo ha appena concluso la sua miglior partita in rossonero e piange. Contesto: Pioli lo butta nella mischia nella ripresa, con il Milan sotto 2-0, e Samu strega tutti: prima si procura il rigore del pari (dopo la rete di Giroud), poi propizia l’autogol di Gunter del 3-2. Le parole del post gara ricordano quelle di Antonio Picci, diventato famoso per una frase simile dopo aver segnato un gran gol in Eccellenza: “Mesi fa non mi voleva neanche mia madre, ora esulto a casa mia”.
MAI COMPRESO
—Oggi Castillejo lascia il Milan dopo dieci gol e 15 assist in quattro anni. Lo fa per andare a Valencia, di nuovo in Spagna, a un’oretta di treno da Vila-Real, la città in cui ha fatto vedere le cose migliori. Patria di ceramiche e calciatori estrosi. Al Mestalla ritroverà Gennaro Gattuso, mentore e guida del suo ‘best year’ tra le fila del Milan: 40 partite, 4 gol e 6 assist nel 2018/19 (la prima in rossonero). Castillejo ne ha sempre parlato bene: “Rino è vincente, ho fatto di tutto per venire qui ed essere allenato da lui”. Non vedeva l’ora. Del resto il rapporto è sempre stato ottimo: nel 2019, dopo qualche panchina di troppo, gli disse “guarda che se serve io ci sono”. Senza polemiche, senza alzare la testa, piazzandosi a destra come sempre. Con quel ciuffo biondo e i guizzi dell’esterno proiettato in avanti.
RINO E SAMU
—Arrivato al Milan per 18 milioni nel 2018, Samu non è mai riuscito a conquistare sul serio il mondo Milan. Sempre un po’ in disparte, mai protagonista, campione d’Italia con 5 presenze e di nuovo in Champions dopo aver perso il posto da titolare. L’exploit di Saelemaekers, arrivato a gennaio 2020, gli ha tolto i minuti che aveva. Gattuso proverà a restituirglieli. Sui social sta girando una foto di loro due nel 2019. C’è Rino che gli stringe forte il viso tra le mani fine partita. Sembra gli stia dicendo “vedi? È così che devi giocare”. Fiducia. Una volta disse che Samu e Laxalt erano due giocatori “dalla gamba frizzante”. Una sua espressione per dire che dribblano, saltano l’uomo, creano superiorità. Al Milan un Samu così si è visto solo a tratti, soprattutto con Gattuso. Per questo se l’è ripreso a Valencia.
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