L’ex portiere rossonero: “Gigio può diventare davvero forte, ma il migliore resta Neuer. Rangnick? Avrebbe potuto aiutare non solo il Milan, ma tutto il calcio italiano”
Tante speranze, incredibilmente disattese. Nell’estate del 1998 Jens Lehmann arrivò nel Milan di Zaccheroni con il chiaro obiettivo di togliere il posto a Sebastiano Rossi. Il tedesco, che un anno prima aveva vinto la Coppa Uefa con lo Schalke battendo in finale l’Inter (parò un rigore a Zamorano), cominciò effettivamente la stagione da titolare, ma, in seguito a un suo infortunio a Cagliari, lasciò nuovamente il posto a Rossi, prima dell’esplosione di Abbiati. Restò in rossonero solo pochi mesi, prima di andare al Dortmund nel gennaio del 1999 avendo totalizzato appena 6 presenze (comprese le coppe). "E pensare che oltre al Milan mi aveva contattato anche il Real Madrid – ricorda Lehmann alla Gazzetta dello Sport –. Scelsi il campionato italiano che in quel momento era il migliore al mondo". Non andò come sperato, con l’Italia che gli è rimasta indigesta anche per la semifinale del Mondiale 2006, persa con i gol di Grosso e Del Piero.