Si aggrava la posizione del presidente della Federcalcio francese, accusato dall’agente Sonia Souid di averle fatto proposte esplicite in cambio di favori professionali
Si stringe il cerchio intorno a Noel Le Graet. Già esautorato dal Comitato esecutivo, il presidente della Federcalcio francese è ormai finito sotto inchiesta per molestie sessuali e mobbing. Il massimo dirigente, travolto anche dalla bufera mediatica sul caso Zidane, sembra ormai destinato a cedere le redini del potere.
ACCUSE
—L’inchiesta preliminare è stata aperta dalla procura di Parigi in seguito alla segnalazione degli inquirenti ministeriali che indagano sugli scandali emersi in Federazione. Ma ad accelerare la procedura è stata anche l’intervista concessa all’Equipe dall’agente Sonia Souid che ha raccontato come l’81enne Le Graet le avesse chiesto di fare sesso in cambio del suo appoggio su vari progetti. Accuse che Le Graet smentisce, ma gli inquirenti della Brigata della repressione della delinquenza intende far chiarezza. Nel frattempo, il presidente è stato di fatto sospeso dal Comitato esecutivo, anche per tentare di arginare la polemica esplosa dopo le dichiarazioni contro Zidane: “Me ne sbatto se va allenare il Brasile – aveva detto Le Graet su Rmc – e non gli avrei mai risposto al telefono”. Propositi che hanno scatenato un’alzata di scudi in difesa di Zidane e dure critiche nei confronti di Le Graet, per ora sostituito dal suo vice Philippe Diallo. Didier Deschamps invece è stato confermato c.t. fino al 2026.
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