Carlo Ancelotti ha trovato moltissimi giocatori che si getterebbero nel fuoco per lui. Ma si è anche trovato di fronte a personalità che lo hanno respinto. È il caso di Thomas Müller, che ha guidato la rivolta contro di lui al Bayern...
Ci sono amori calcistici che durano una vita e altri che proprio non sbocciano. Carlo Ancelotti, nel corso della sua carriera, ha trovato moltissimi giocatori che, per usare il classico modo di dire, si getterebbero nel fuoco per lui. Ma si è anche trovato di fronte a personalità che lo hanno respinto, in alcuni casi anche con parecchie perdite. È il caso del Bayern Monaco, dove Carletto è durato soltanto un anno e qualche mese. Frizioni con i senatori, in particolare con uno di loro. Uno che con Guardiola era indispensabile, ma che con il tecnico italiano non ha mai trovato troppo spazio: Thomas Müller.
STRUTTURA - Il tedesco è spesso considerato come uno dei leader della "congiura" che ha portato all'esonero di Ancelotti e le sue dichiarazioni di qualche tempo fa a TheAthletic sembrano confermare che in effetti il suo parere abbia contato molto. Müller spiega perchè le sue prestazioni non sono state le stesse dopo l'addio di Guardiola. "Per come gioco io, la struttura della squadra è super importante. Deve funzionare tutto alla perfezione. Io sono un ingranaggio, metto le mie qualità e le mie caratteristiche nel mix e posso aiutare la squadra a migliorare in questa maniera. Non sarò mai un calciatori di quelli che si vanno a prendere il pallone nella propria area e dribblano tre avversari".
FAR WEST - E questa struttura con Ancelotti non c'era. Anzi, secondo Müller al Bayern regnava una certa confusione dopo che Pep ha lasciato il posto a Carletto. "Quando riusciamo ad avere stabilità, a controllare il gioco, per me è più semplice avere un impatto positivo. E negli anni successivi all'addio di Guardiola non ci siamo riusciti. Anzi, certe volte era come essere nel Far West. Tutto quello per cui avevamo lottato come Bayern Monaco non c'era più. C'era l'impressione che potesse sempre accadere di tutto. E magari per gli spettatori era anche più divertente così". Non certo per Müller. Che non nomina direttamente Ancelotti ma lascia capire come mai in Baviera ci si sia rivoltati contro di lui...
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