Al Bayern non succede spesso di perdere. E per fortuna, perchè il mini-Mourinho di Landsberg-am-Lech è uno che la sconfitta la vive davvero male, come ha spiegato in una simpatica intervista...
Quando a fine ottobre il Bayern Monaco ha perso 5-0 con il Borussia Monchengladbach, i vicini di casa di Julian Nagelsmann si saranno chiesti...cosa stesse succedendo. Il tecnico dei bavaresi non era in panchina, perchè alle prese con il Covid, ma ha ammesso candidamente di aver comunque urlato davanti allo schermo mentre i suoi venivano...presi a pallonate dagli avversari. Del resto, al Bayern non succede spesso di perdere. E per fortuna, perchè il mini-Mourinho di Landsberg-am-Lech è uno che la sconfitta la vive davvero male. Lo ha spiegato senza mezzi termini durante un'intervista al magazine 51.
SCONFITTA - "Quando perdiamo una partita, la parola giusta per me è vergogna. Sì, mi vergogno. Se la preparazione è stata quella giusta, allora era sbagliato il piano di gioco? E quali sono le parole da usare con la squadra? È importantissimo che tu riesca a esprimere ai calciatori quello che vuoi dire, ma dopo una partita persa ti senti solo, perché è come vorresti stare: da solo". Bene dunque quando c'è stata la quarantena forzata, ma quando la mattina dopo devi vedere la squadra è più complicato dissimulare... "Una sconfitta mi pesa per due o tre giorni, ma la parte più difficile è che devi sempre rimanere ottimista, anche quando perdi. Devi farti vedere tranquillo da parte della squadra, perché sei tu quello che devi avere le soluzioni. I giocatori non devono capire che sei triste, arrabbiato, o addirittura che ti vergogni…".
NEL SONNO - Chi può capirlo tranquillamente è invece la signora Nagelsmann, visto che il tecnico è così preso dal lavoro che se lo porta a casa. E persino...a letto. "A volte dopo una partita mentre dormo urlo i nomi dei calciatori, una volta mia moglie me l'ha detto, spesso la sveglio di notte". E siccome l'intervista è doppia, con accanto l'italiano Andrea Trinchieri, coach del Bayern di basket, c'è anche spazio a un'idea rivoluzionaria: quella del time-out nel calcio. A Nagelsmann piacerebbe parecchio... "Sarebbe magnifico, è una cosa a cui penso da quasi 10 anni. Sono certo che la qualità delle partite migliorerebbe, perché gli allenatori attraverso i time-out potrebbero avere più influenza sul gioco". E magari parlare così tanto ai calciatori...da non urlare nel sonno.
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