Tutti volevano Haaland, ma la politica del Borussia di sviluppo dei giovani ha convinto il calciatore e il suo entourage più della possibilità di giocare al Manchester United. Eppure ad avere qualche dubbio sul no ai Red Devils è Gary Neville...
Quando si parla di Erling Braut Haaland, è impossibile volare bassi. Il talento norvegese ha fatto la sua comparsa nel calcio che conta neanche tre anni fa e da allora è stato un vero e proprio uragano, prendendosi a suon di gol il ruolo di campione di livello mondiale. Il Borussia Dortmund sa di non poterlo trattenere per sempre, ma come ha spiegato il CEO giallonero Watzke al podcast OMR, è già fortunato ad averlo acquistato, visto che quando è stato portato in Germania prendendolo dal Salisburgo, l'offerta del club non era la migliore. Ma la politica del Borussia di sviluppo dei giovani ha convinto il calciatore e il suo entourage più della possibilità di giocare al Manchester United. O forse no?
PERCENTUALI - Ad avere qualche dubbio sul rifiuto di Haaland ai Red Devils è Gary Neville. L'ex difensore, ora apprezzatissimo opinionista, ha preso la parola su Twitter commentando proprio le dichiarazioni di Watzke e offrendo il suo punto di vista sulla scelta del norvegese di dire di no allo United e di volare in Germania. E, neanche a dirlo, per Neville è tutta colpa...di Mino Raiola. La frase del CEO del Borussia secondo cui "l'offerta dello United era migliore, ma Mino Raiola ha capito che Erling sarebbe stato meglio da noi" viene commentata con un certo sarcasmo. "Sì e sappiamo tutti il perchè. Lui fa i suoi accordi con i club che gli daranno un'ampia percentuale dei ricavi del trasferimento quando il calciatore se ne va!"
CHI HA RAGIONE? - Un attacco diretto a Raiola, che dalle parti di Carrington ultimamente non è amatissimo, visti anche i continui tira e molla del suo celebre assistito che gioca con lo United, Paul Pogba. Certo, c'è da considerare che se Haaland fosse finito al Manchester United nel gennaio 2020, si sarebbe trovato in una situazione abbastanza diversa da quella che ha vissuto a Dortmund. Il club tedesco dà sempre fiducia ai giovani e li fa crescere evitando troppe pressioni. Non esattamente quello che avviene allo United, come può dimostrare la storia di Martial. Dunque, probabile che alla fine abbiano ragione sia Watzke che Neville. Di certo, l'ambiente giallonero ha permesso al centravanti di esplodere definitivamente. E quando qualche big lo comprerà, c'è da scommettere che anche per il calciatore e il procuratore...sarà stato un grande affare!
© RIPRODUZIONE RISERVATA