Equilibrio e ragion di squadra sono più importanti del tabellino dei marcatori. E il primo a esserne consapevole, è proprio Neymar, rimasto piuttosto indietro in quanto a titoli internazionali. 

Il PSG ha vinto da squadra con il City. E con  "tre tenori" lì davanti, senza perdere troppo equilibrio fra le due fasi. Merito, soprattutto, come riportato dai numeri ripresi da Parisunited.fr, di Neymar, evidentemente desideroso di dare risposte a chi lo ritiene il meno propenso all'attitudine al sacrificio per i compagni.

AIUTO - Nel complesso, il brasiliano aveva il compito di affondare e aiutare Mendes nelle fasi di ripiegamento. Indispensabile, il suo contributo, anche perché da quella parte c'era Mahrez: sconsigliabile lasciargli spazio e lasciargli puntare indisturbato la difesa. Ecco perché molto spesso si è visto il brasiliano retrocedere ed arretrare sino al fianco di Verratti , per creare una linea di quattro centrocampisti. Sacrificio che ha presentato il conto. Neymar è partito da dietro per attaccare e dover percorrere diverse decine di metri in più lo ha privato di lucidità ed efficacia negli ultimi sedici metri.

NUMERI - Spesso il brasiliano è stato al centro delle polemiche, tacciato di egoismo, protagonismo e di una certa pigrizia in campo. I numeri contro il City smentiscono i detrattori. Neymar è stato il terzo giocatore del PSG ad aver attaccato gli avversari. O' Ney è andato in pressing 20 volte. Solo l'instancabile Gueye e Verratti  rispettivamente con 29 e 21 attacchi, sono stati più continui di lui. In compenso, Neymar ha recuperato più palloni di tutti: otto. Cifre che spezzano più di una lancia verso un giocatore che è spesso stato al centro delle polemiche, non ultima quella con Mbappé. Neymar ha mostrato spirito di sacrificio e voglia di giocare con e per i compagni.

LUCIDO - Ovviamente questo doppio ruolo gli porterà anche qualche accumulo di fatica e aumenterà la possibilità di qualche errore a tu per tu con il portiere o nell'ultimo passaggio. Tuttavia l'equilibrio e la ragion di squadra sono più importanti del tabellino dei marcatori. E la sensazione è che nessuno a Parigi si dispererà se Neymar non dovesse andare in doppia cifra, purché questi sforzi portino in dote la sospirata Champions. Dopo tanto scintillio e spettacolo, è arrivato il momento di raccogliere trofei. E il primo a esserne consapevole, è proprio Neymar, rimasto piuttosto indietro in quanto a titoli internazionali.

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