Tutto facile per i Blancos, che alla prima senza il centrocampista ceduto allo United vincono 4-1 sul campo del Celta. A segno Benzema su rigore, Modric, Vinicius e Valverde

Un poker per spazzare via i dubbi legati all’addio di Casemiro, acquistato dal Manchester United per 70 milioni di euro. Il Real Madrid liquida la pratica Celta Vigo (1-4): una vera e propria prova di forza della squadra di Ancelotti, che, pur impiegando più del dovuto ad entrare in partita contro un buon avversario, fa poi valere, alla distanza, la propria maggior caratura. Le reti dei Blancos portano la firma di Benzema (rigore), Modric (capolavoro da fuori del croato, migliore in campo), Vinicius e Valverde (contropiedi nella ripresa). Inutile, ai fini del risultato, il momentaneo 1-1 di Aspas (sempre su penalty): i padroni di casa però non sfigurano davanti ai campioni di Liga e Champions in carica, aggiudicandosi il 51% del possesso palla. Nel finale il terzo rigore del match, sbagliato da Hazard. Il Real si conferma così in testa al campionato, a punteggio pieno dopo due giornate. Per il primo centrocampo dell’era post Casemiro Ancelotti si affida a Tchouaméni, Camavinga e Modric (tutti e tre protagonisti di una prestazione positiva): assente anche Kroos, rimasto a Madrid per influenza.

LA PARTITA

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In difesa continuano le rotazioni: dal 1’ ci sono Carvajal, Militao, Alaba e Mendy (il neo acquisto Rudiger parte fuori). Davanti il tridente è quello composto da Valverde, Benzema e Vinicius (Asensio e Hazard restano ancora in panchina). Nel 4-1-3-2 del Celta Vigo di Coudet la coppia d’attacco è formata da Aspas e Paciencia. Pronti, via e i Blancos la sbloccano subito approfittando di un penalty concesso al 10’ (dopo un check al Var) per tocco di mano di Tapia (su un pallone di Alaba): dal dischetto Benzema non si fa perdonare e spiazza Marchesin. Primo gol in questa Liga per il bomber francese, che in carriera ha fatto 12 gol al Celta in 15 gare di campionato. Dieci minuti dopo la situazione si ripete a parti invertite: mano di Militao e rigore potente (e vincente) di Aspas (23’). I galiziani, propositivi e combattivi davanti al loro pubblico, rischiano di completare la rimonta con Cervi (31’) e poi con Paciencia (35’) ma a segnare sono gli ospiti: Modric si inventa la giocata da campione e da fuori area, dopo un dribbling orientato, realizza all’incrocio (43’). Prima del riposo il Madrid sfiora il tris: Tapia salva su Vinicius (45’). La ripresa si apre con il tentativo, sul fondo, di Paciencia (53’) per il 2-2. Poco dopo Modric recupera un pallone toccato con il braccio (giudicato involontario perché di spalle) da Militao: il croato si inventa un filtrante in verticale per Vinicius, che sfrutta tutta la sua esplosività per lasciarsi Hugo Mallo alle spalle, poi affronta Marchesín, lo mette a sedere e deposita in rete (56’). La reazione del Celta passa per un colpo di testa, di poco alto, di Aidoo (63’). Al 67’ c’è spazio anche per il poker madridista: da Camavinga a Tchouaméni, che avvia il contropiede e serve Vinicius: sul cross del brasiliano non arriva Benzema ma l’uruguaiano Valverde, che realizza con una rasoiata diagonale sul palo più lontano. Il quarto gol spezza le gambe al Celta. E all’85’ Mallo commette fallo su Rudiger: Benzema rinuncia al rigore per cederlo ad Hazard (entrato da qualche minuto) ma il belga si fa ipnotizzare da Marchesin. Triplice fischio e il Real vola in testa alla Liga a quota 6 (a pari merito con Osasuna e Betis). Il Celta resta 14º con 1 punto. Nel prossimo turno i Blancos sfidano l’Espanyol, i Celestes il Girona.

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