Il centrale ha pochi dubbi sul proprio futuro. O Barça o niente.
Gerard Piqué giocherà solo per il Barça, la sua squadra del cuore. E non ne avrà altre dopo. Il difensore centrale del club catalano, come riportato dal Mundo Deportivo è stato categorico, durante una conversazione su Twitch. La sua idea è chiara. Non vuole lasciare il club. E qualora dovesse, sarà soltanto per smettere di giocare al calcio.
LASCIO - Parole che non lasciano spazio a interpretazioni: "Il giorno in cui smetterò di giocare per il Barça , lascerò il calcio. Non giocherò mai per un'altra squadra. Qui ho tutto. Nel calcio ci sono colleghi che si traferiscono per guadagnare più soldi. Altre che si muovono per cercare di vincere di più. Per quanto mi riguarda, nel momento in cui Koeman dovesse dirmi di lasciare il Barcellona, mollerei anche con il calcio. Non ho intenzione di giocare per nessuna squadra diversa dal Barça".
CRITICA - Il centrale difensivo è una bandiera della squadra. Ed è anche quello più esposto alle critiche, ma non se ne cura. "Fanno parte del gioco, occorre saperle accettare. Quando scendi in campo sei consapevole a cosa ti esponi. Il calcio è forse lo sport che genera più stati d'animo ed emozioni. E in questo senso ancora oggi, dopo tanti anni, anche io provo dei sentimenti fortissimi indossando questa maglia. E spero di farlo ancora per diverso tempo. Mi piace molto giocare e penso di poter dare ancora molto a questo club".
FUTURO - Simbolo del presente e probabilmente anche del futuro. Piqué non ha mai nascosto l'idea, negli anni a venire, di essere presidente del Barcellona: "Ci penso, ma ho ancora molto da fare in campo. Mi sento ancora al 100% un calciatore. Quando andrò in pensione vedremo quali sono i piani valuterò quale sia la scelta migliore da compiere per il mio futuro. Nel frattempo mi godo i grandi giocatori che sono arrivati. Per quanto riguarda Haaland non se so niente. Ovviamente mi piacerebbe che venisse, ma questa è una decisione che deve prendere il club. Aguero lo conosco perché ci siamo incrociati diverse volte. Apparteniamo alla stessa generazione. Leo parla molto bene di lui e ci sarà un motivo".
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