Per Piquè in campo ci sono parecchi problemi, ma negli affari il catalano è sempre il numero uno: una società in cui ha investito 3 milioni di euro ora ne vale...3 miliardi!
Calciatore del Barcellona e della Spagna, con in bacheca parecchie Champions, un Europeo e un Mondiale. Marito di Shakira, una delle donne più celebri del mondo. E ora anche affarista di successo, tra la Coppa Davis e i diritti della Ligue 1 in Spagna. Se c'è qualche cosa che Gerard Piquè non sa fare, beh, non è ancora stata scoperta. E a dimostrarlo c'è uno dei suoi ultimi investimenti. Una startup su cui il catalano ha puntato da un po' e che rischia di farlo diventare...molto più ricco di quanto già non sia. Come racconta MundoDeportivo, il difensore del Barcellona, che in campo non se la sta passando benissimo, ha un motivo in più per sorridere nonostante i problemi del club.
SORARE - Il motivo si chiama Sorare ed è uno strano mix tra il collezionismo...e il fantacalcio. L'azienda, nata nel 2018, ha infatti acquistato i diritti da oltre 180 club per stampare delle figurine "virtuali" dei calciatori, che gli utenti possono scambiare, comprare e vendere e inserire (in squadre da cinque elementi) in competizioni online. E poi, a seconda del rendimento di questo o di quel giocatore, si guadagnano punti. Un'idea audace, che mescola alcuni elementi provenienti dal mondo dei videogiochi, come le carte più o meno rare e l'acquisto di "pacchetti" a scatola chiusa, con il più classico dei giochi di società legati al pallone, il fantacalcio, che da sempre raccoglie tantissime adesioni in tutto il mondo.
FENOMENO DI MASSA - Ma anche un'idea parecchio redditizia, come spiega il quotidiano catalano. Sorare è infatti passata dai 55mila utenti dell'epoca in cui ha investito Piquè (che nel 2020 ci ha messo tre milioni di euro e ha invitato anche l'allora compagno di squadra Griezmann a partecipare) a un vero e proprio fenomeno di massa. Mundo Deportivo spiega che ora come ora una figurina di Mbappè può valere circa 50mila euro, da pagarsi con un sistema di criptovalute o di blockchain. E visto il grande successo, è appena entrato a far parte dei finanziatori anche Masayoshi Son, il secondo uomo più ricco del Giappone, che ha apportato 580 milioni di euro al capitale della società. Che ora, a conti fatti, vale 3,6 miliardi. Ennesimo segnale che, anche se sul campo le cose non vanno, quando si tratta di fare affari Piquè è sempre il numero uno...
© RIPRODUZIONE RISERVATA