Il Potenza ha trovato il motivo della sconfitta: l’arbitro. Nel suo intervento in conferenza stampa per commentare il KO interno (l’ennesimo del torneo) con il Foggia, il dg del club rossoblu Manuel Scalese non ci è andato leggero. La lamentela sull’arbitraggio ha monopolizzato le sue dichiarazioni. Fra le altre cose, Scalese cita ben tre (?) episodi da lui definiti “dubbi” che sarebbero avvenuti in area del Foggia, più una “scriteriata gestione dei cartellini” praticata dall’arbitro (leggiamo il tabellino: sul referto resteranno 4 gialli al Foggia e 2 al Potenza, più un’espulsione per doppia ammonizione francamente difficile da contestare).
Del resto, non è la prima volta. Il giovane dirigente del club rossoblu, già addetto stampa della società, aveva fatto altrettanto anche dopo le sconfitte di Catanzaro e Catania.
Ecco, ad ogni modo, le sue parole riprese dal portale “TuttoC.com”:
«I tifosi saranno stufi di sentire sempre gli stessi argomenti, sono il primo a essere in imbarazzo, termine che ho usato anche nella lettera indirizzata al presidente della Lega Pro Ghirelli e al designatore degli arbitri Damato. Sono 22 giornate che non riusciamo a esprimere il nostro gioco (gioco? ndr), disputare una gara alla pari perché oltre all’ostacolo sportivo c’è anche quello sistematico della quaterna arbitrale. Siamo stanchi, ora è arrivato davvero il momento del rispetto. Il terzo campionato italiano merita quaterne arbitrali efficienti e professionali, i ragazzi stanno piangendo nello spogliatoio perché vogliono dare tutto. Non ci sono solo gli episodi dubbi in area di rigore, con un contatto su Coccia nel primo tempo, un fallo di mani e un altro episodio su Ricci nel finale. È anche la scriteriata gestione dei cartellini, con un metro di giudizio mai uniforme, che pesa anche più degli episodi. Non sappiamo più che pesci prendere, magari valuteremo con il presidente di non scendere più in campo. A questo punto è inutile fare sacrifici, dopo un secondo allenatore il club ha ingaggiato anche un terzo tecnico, dal profilo altissimo. Non vogliamo veder vanificati questi sacrifici, la società sta dimostrando con i fatti di non voler lasciare nulla al caso per salvarsi».
La Redazione