Sofferta, di più. Ma una vittoria è pur sempre una vittoria, anche contro il Messina, fanalino di coda del campionato. Il Foggia Calcio è tutto nei piedi e nella testa di Petermann, croce e delizia del popolo rossonero in questo freddissimo mercoledi di campionato. Proprio lui nella ripresa si fa prima parare un rigore dal portiere Lewandowski (niente a che vedere col bomber del Barcellona), poi di testa si erge maestoso in area per deviare di testa in rete un angolo.

La partita è stata un esempio a tratti ruvido di agonismo. Entrate dure, gamba mai tirata indietro, contatti spigolosi. L’arbitro non mostra subito i cartellini e tutto si complica. Viste le fatiche del campionato il tecnico Gallo sceglie un turnover parziale con Peschetola a supporto di Vuthaj in attacco e Peralta mezzala al posto di Di Noia. Torna tra i titolari Garattoni. Ma l’inizio di partita è solo del Messina. Al 7′ Fofana prova il tiro dal limite, deviato con la coscia in angolo da uno dei difensori. Al 19′ Marino lo imita da sinistra ma la palla termina a lato. Al 38′ ancora Fofana dal limite scarica il destro, ma la palla esce a lato. Al 43′ il primo segnale del Foggia arriva quasi come un sussulto: punizione battuta da Costa per Vuthaj, che dal fondo mette al centro al volo un pallone impreciso, che Di Pasquale non riesce a deviare in rete.

Nella ripresa il Foggia è molto più determinato. Dopo una manciata di secondi Vuthaj da sinistra mette al centro un delizioso pallone per Garattoni che anticipa il compagno Frigerio ma manda alto da buona posizione. La pressione del Foggia viene premiata all’ 8′ s.t. quando il Foggia ottiene un rigore per una netta trattenuta in area su Vuthaj. Dal dischetto, però, Petermann si fa parate il tiro. L’errore non abbatte il Foggia, che non paga dazio se non per un innocuo contropiede di Fazzi al 19’s.t. Che viene parato a terra da Dalmasso. I rossoneri si scatenano poco dopo. Al 25′ Ogunseye colpisce il palo con un destro a giro, poi, sul pallone recuperato, Sciacca due volte ci prova ma prima colpisce un compagno poi un difensore mette in angolo. Sugli sviluppi dello stesso angolo Petermann di testa si fa perdonare l’errore dal dischetto: palla sul palo e gol. Il Foggia adesso ha fatto sua la partita. Sfiora il raddoppio al 29′ con Peralta che fa tutto da solo, ma il suo sinistro dal limite trova la respinta del portiere. Poi applausi nel gelo.

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